- «Parte “con il piede giusto” il confronto fra Assoporti e il nuovo governo sul futuro della portualità italiana». Lo ha sottolineato l'Associazione dei Porti Italiani a conclusione di un incontro avvenuto oggi tra il presidente e il vicepresidente vicario di Assoporti, Luigi Merlo e Pasqualino Monti, con il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, affiancato dal viceministro Vincenzo De Luca e dai sottosegretari Rocco Girlanda ed Erasmo D'Angelis. Alla riunione, tenutasi a Roma presso la sede del dicastero, hanno partecipato anche Ercole Incalza, i direttori Cosimo Caliendo e Amedeo Fumero nonché il capo dell'Ufficio legislativo Gerardo Mastrandrea.
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- «Una riunione - ha spiegato Luigi Merlo - dall'esito fortemente positivo. Riunione che ha fornito testimonianze tangibili di un cambio di passo rispetto al passato e di una volontà politica precisa di imprimere una svolta pragmatica e di merito sul tema della portualità e del recupero di efficienza dell'intero sistema logistico che sui porti marittimi fa perno».
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- L'associazione delle Autorità Portuali italiane ha reso noto che nel corso dell'incontro sono state fissate le emergenze del settore, «che - ha precisato Assoporti - si chiamano autonomia finanziaria, semplificazione amministrativa, accelerazione nell'iter di approvazione dei piani regolatori, sveltimento delle procedure relative ai dragaggi, annullamento dell'Imu sulle aree portuali, ma anche e specialmente definizione della forma giuridica delle Autorità Portuali».
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- «Per la prima volta - ha confermato Pasqualino Monti - abbiamo avuto l'impressione condivisa di un tavolo che si apre su tematiche concrete, rifugge i formalismi e si propone di affrontare alla radice i problemi». Tra i problemi - ha specificato l'associazione - «spiccano quelli - come è emerso dalla riunione- relativi al Port Paper che sarà presentato nei prossimi giorni dal commissario europeo Siim Kallas e che, già nella prima bozza, propone schemi e vincoli che potrebbero risultare pesantemente negativi per la portualità italiana specie se questa non sarà posta in condizione di potersi rinnovare e se non disporrà di una legge di riforma sulla quale - è stato affermato con forza- partirà da subito un confronto serrato».
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