- Il gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk ha concluso il primo trimestre del 2013 con un utile netto di 790 milioni di dollari su ricavi per 14,0 miliardi di dollari, con diminuzioni rispettivamente del 32,8% e del 2,0% su 1,2 miliardi di dollari e 14,3 miliardi di dollari nel corrispondente periodo dello scorso anno. Da rilevare che il risultato netto del primo trimestre del 2012 include proventi straordinari derivanti dalla composizione di una controversia sul pagamento di imposte in Algeria (per un totale di 899 milioni di dollari) e da alcune cessioni (per 325 milioni prima delle imposte) L'EBITDA del primo trimestre di quest'anno è ammontato a 2,9 miliardi di dollari (+17,1%) e l'utile operativo (EBIT) a 1,9 miliardi di dollari (+17,9%).
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- L'amministratore delegato del gruppo danese, Nils S. Andersen, ha manifestato soddisfazione per i risultati economici dei primi tre mesi di quest'anno, in particolare per quelli conseguiti dalla filiale Maersk Line. Infatti quest'ultima, a fronte di ricavi invariati rispetto al primo trimestre del 2012 essendo ammontati a 6,3 miliardi di dollari, ha chiuso i primi tre mesi del 2013 con risultati di segno positivo rispetto ai segni meno registrati lo scorso anno: l'EBITDA si è attestato a 631 milioni di dollari (EBITDA negativo per -162 milioni di dollari nel primo trimestre 2012), l'EBIT a 204 milioni di dollari (-571 milioni) e l'utile netto a 204 milioni di dollari (-599 milioni). Nei primi tre mesi del 2013 la compagnia ha totalizzato una flessione dei volumi containerizzati trasportati dalla propria flotta, che sono stati pari a 2,1 milioni di container da 40' (feu) rispetto a 2,2 milioni di feu nello stesso periodo del 2012. Il gruppo danese ha reso noto che il costo complessivo per ciascun feu movimentato è calato del 7,1% grazie principalmente ad un incremento delle efficienze sviluppate nel network della compagnia. Il nolo medio per feu è invece aumentato attestandosi a 2.770 dollari rispetto a 2.646 dollari nel primo trimestre dello scorso anno. Il costo medio del bunker è sceso a 626 dollari per tonnellata rispetto a 685 dollari/tonnellata nel primo trimestre del 2012.
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- Nei primi tre mesi del 2013 i container terminal della filiale terminalista APM Terminals hanno movimentato un traffico containerizzato pari a 8,6 milioni di container da 20' (teu), un volume analogo a quello dei primi tre mesi dello scorso anno. La società ha archiviato i primi tre mesi del 2013 con un utile netto di 166 milioni di dollari su ricavi per 1,0 miliardi di dollari, con diminuzioni rispettivamente del 26,5% e del 2,3% sullo stesso periodo del 2012. EBITDA ed EBIT sono stati pari rispettivamente a 201 milioni di dollari (-9,5%) e 178 milioni di dollari (-39,2%).
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- In calo anche le performance economiche di un'altra delle principali filiali del gruppo, Maersk Oil, la compagnia petrolifera e gasiera di A.P. Møller-Mærsk, che ha concluso la prima trimestrale 2013 con ricavi pari a 2,4 miliardi di dollari (-6,2%), EBITDA a 1,6 miliardi di dollari (-15,8%), EBIT a 1,2 miliardi di dollari (-17,7%) e utile netto a 346 milioni di dollari (-73,2%).
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- Maersk Drilling, l'altra core business unit del gruppo che offre servizi di perforazione all'industria petrolifera, ha totalizzato ricavi pari a 480 milioni di dollari (+10,9%), EBITDA a 238 milioni di dollari (+12,8%), EBIT a 180 milioni di dollari (+17,6%) e utile netto a 146 milioni di dollari (+18.7%).
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- A.P. Møller-Mærsk prevede di chiudere l'intero esercizio annuale 2013 con un risultato netto inferiore a quello di 4,0 miliardi di dollari registrato nell'esercizio 2012. Escludendo l'effetto di perdite per riduzione del valore, di proventi da cessioni e dei proventi generati dalla risoluzione del contenzioso in Algeria, il gruppo prevede di concludere il 2013 con un risultato in linea con quello dell'anno precedente.
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