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Stabile il livello degli investimenti nelle infrastrutture di trasporto nelle nazioni OCSE
Nel periodo 1995-2011 nei paesi dell'Europa occidentale è stato pari allo 0,8-0,9% del PIL
11 luglio 2013
L'International Transport Forum (ITF) dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha presentato oggi il rapporto annuale sugli investimenti in infrastrutture stradali, ferroviarie, fluviali, portuali e aeroportuali, nonché sulle spese per la manutenzione delle infrastrutture, che è riferito al periodo tra il 1995 e il 2011 nel quale - rileva il documento - la quota di tali investimenti nei Paesi OCSE è rimasta pressapoco pari all'1% circa del prodotto interno lordo.
In particolare, la quota del PIL destinata agli investimenti nelle infrastrutture è rimasta relativamente costante nei paesi dell'Europa occidentale (0,8-0,9%), con poche eccezioni principalmente in Grecia, Spagna, Svizzera e Portogallo che nel periodo mostrano quote di prodotto interno lordo significativamente più elevate che toccano l'1,6-2,0% (dal 2007, tuttavia, Grecia e Portogallo hanno registrato investimenti in calo a circa l'1,0% del PIL).
Anche i dati per il Nord America mostrano una quota di PIL costante (0,6%), al di sotto della media OCSE.
La quota degli investimenti in infrastrutture nelle nazioni dell'Europa centrale e orientale, che fino al 2002 era rimasta a circa 1,0% del PIL, è cresciuta notevolmente raggiungendo il 2,0% nel 2009, la percentuale più elevata mai registrata da questi Paesi. Nel 2010 tale quota è scesa all'1,7% probabilmente a causa della crisi economica. L' ITF ha reso noto che i dati per il 2011 mostrano ancora una crescita, con una quota di investimenti che ha raggiunto l'1,8%.
Secondo l'International Transport Forum, il fatto che in molte nazioni la quota di prodotto interno lordo dedicata alle infrastrutture di trasporto sia rimasta costante suggerisce che i livelli di investimenti possono essere influenzati da fattori differenti rispetto alle reali necessità di investimento. «Il livello di spesa per il trasporto - ha spiegato il rappresentante dell'ITF Jari Kauppila - può essere influenzato dai livelli di budget storici, dalle procedure di assegnazione delle risorse istituzionali o da vincoli di bilancio, tenendo conto anche delle esigenze di altri settori dell'economia». L'ITF ha rilevato che, invece, l'aumento dei livelli degli investimenti nelle economie in transizione riflette gli sforzi per soddisfare le crescenti esigenze, in particolare quelle relative alla rete stradale.
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