- A seguito dell'incontro odierno a Palazzo Chigi sul passaggio delle grandi navi nella Laguna di Venezia il governo ha annunciato la decisione di vietare il transito delle navi da crociera dirette o in partenza da Venezia per il canale di Giudecca, in attuazione del decreto Clini-Passera, e di prevedere una nuova via di accesso alla Stazione Marittima, individuata nel canale Contorta Sant'Angelo, come diramazione del Canale Malamocco-Marghera. Nella valutazione di impatto ambientale di questa opzione - ha precisato l'esecutivo - saranno naturalmente considerate eventuali soluzioni alternative, compresa quella del Canale Vittorio Emanuele; inoltre, in considerazione delle prospettive di sviluppo del porto di Venezia, centrate sulla piattaforma d'altura e sulla bonifica e riconversione del porto di Marghera, si è deciso di promuovere una revisione del Piano Regolatore Portuale con l'obiettivo, tra l'altro, di definire e realizzare a Marghera siti alternativi rispetto all'attuale terminal crocieristico.
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- In attesa della realizzazione della nuova via di accesso alla Stazione Marittima, è stato inoltre deciso di mettere in atto al più presto misure efficaci per mitigare significativamente il traffico nel Canale di Giudecca. In particolare, dal 1° gennaio 2014 dovrà essere vietato il passaggio nello stesso Canale dei traghetti, con conseguente riduzione del 25% dei transiti davanti a San Marco e del 50% delle emissioni inquinanti; dal 1° gennaio 2014 dovrà essere ridotto fino al 20% (rispetto al 2012) il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate abilitate a transitare per il Canale della Giudecca; dal 1º novembre 2014 dovrà essere definitivamente precluso il transito delle navi da crociera superiori a 96.000 tonnellate di stazza lorda. Andranno, infine, assicurate una riduzione dello stazionamento giornaliero massimo (non superiore a cinque navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate) e una contrazione dei passaggi residui nelle ore centrali della giornata, con concentrazione delle partenze e arrivi all'alba e al tramonto.
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- Alla riunione, presieduta dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, hanno partecipato i ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, dell'Ambiente, Andrea Orlando, dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, il segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Garofoli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa.
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- Soddisfazione per l'esito della riunione è stata espressa dal sindaco di Venezia: «per la prima volta - ha sottolineato Giorgio Orsoni - il governo è intervenuto concretamente sulla questione delle grandi navi da crociera, e già questo è un punto rilevante. Quel che è importante è che oggi si è invertita finalmente la tendenza al gigantismo in Laguna. Basta mega crociere a due passi da San Marco, si imporranno infatti fin da subito limiti ben precisi sulle navi che potranno entrare a Venezia». Nel corso dell'incontro odierno il sindaco ha evidenziato con forza la sua perplessità rispetto alla realizzazione di un nuovo canale, il Sant'Angelo-Contorta, opzione questa che dovrà essere studiata per verificare l'impatto che potrà generare sull'ambiente e sull'ecosistema. «Inoltre - ha aggiunto Orsoni - si è stabilito che l'Autorità Portuale darà avvio immediato al Piano Regolatore Portuale che fra l'altro dovrà prevedere lo spostamento della crociere a Porto Marghera. Credo che oggi sia stato posto un punto fermo stabilendo finalmente che le mega crociere non sono compatibili con Venezia e la sua Laguna».
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- L'entusiasmo di Orsoni non è condiviso dal Comitato Cruise Venice, che contesta le decisioni romane. «Dall'incontro tenutosi oggi - ha rilevato Massimo Bernardo, presidente dell'associazione che promuove il traffico crocieristico a Venezia - si capisce che rimangono le navi in Laguna, la centralità dell'attuale stazione Marittima resta immutata e si realizzerà il nuovo canale Contorta - Sant'Angelo voluto dal presidente dell'Autorità Portuale. Non si capiscono dunque - ha osservato Bernardo - i toni trionfalistici ed entusiastici del sindaco di Venezia che ha perso su tutti i fronti. Può esultare solo per l'assurdo limite dell'ingresso in laguna delle navi con stazza superiore alle 96.000 tonnellate e la conseguente perdita di 180 toccate/anno. Un limite irrazionale, dunque, che poteva essere portato almeno a 110.000 tonnellate, privo di ogni fondamento scientifico che - ha concluso il presidente di Comitato Cruise Venice - finirà per mettere in ginocchio il porto di Venezia e ne segnerà la fine. Complimenti!»
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