- Oggi, in occasione del Forum dei ministri dei Trasporti dell'Asia che si svolge a Bangkok, quattordici nazioni asiatiche hanno sottoscritto un accordo intergovernativo sugli interporti sotto gli auspici dell'Economic and Social Commission for Asia and the Pacific (ESCAP) delle Nazioni Unite. Con la firma dell'intesa i governi di Armenia, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Indonesia, Iran, Laos, Mongolia, Myanmar, Nepal, Russia Tagikistan, Thailandia e Vietnam hanno manifestato il loro impegno per il raggiungimento di una visione comune di un sistema integrato di trasporto intermodale e di logistica.
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- «Per troppo tempo - ha commentato il vice segretario generale dell'ESCAP, Noeleen Heyzer - i benefici della crescita economica sono stati concentrati principalmente sulle nostre prospere comunità costiere e le nazioni e le regioni senza sbocco sul mare hanno dovuto far fronte a proibitivi costi e a problemi logistici complessi per portare le loro merci e i loro servizi ai mercati e per accedere ai sistemi produttivi e alle supply chains regionali e globali. Questo accordo odierno rappresenta il nostro impegno per cambiare questa realtà. I dry ports sono essenziali hub nell'entroterra che ci aiuteranno a sfruttare gli investimenti in strade e ferrovie che abbiamo già realizzato. Assieme creeremo prosperi corridoi commerciali e di trasporto trasformando le nazioni senza accesso al mare in centri di sviluppo di terra».
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- L'accordo ha l'obiettivo di promuovere il riconoscimento internazionale degli interporti, di facilitare gli investimenti in infrastrutture interportuali, di migliorare l'efficienza operativa e di elevare la sostenibilità ambientale dei trasporti. L'intesa entrerà in vigore nel momento in cui otto nazioni sottoscriveranno un'adesione formale all'accordo, ratifica che è iniziata oggi con la firma apposta dalla Thailandia.
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