- Al terminal Transped del porto di Venezia sono state imbarcate parti di impianto che serviranno alla realizzazione del Southstream, l'imponente gasdotto di Gazprom che connetterà Russia e Unione Europea. L'Autorità Portuale dello scalo lagunare ha sottolineato che quest'anno dalle banchine di Marghera sono passati oltre 1.400 carichi eccezionali (+57% rispetto al 2012), tra i quali i pezzi dei più grossi impianti mondiali diretti verso la Cina, i mercati del Golfo Persico e del Mar Nero. Un settore, quello dei cosiddetti project cargo - ha rilevato l'ente - che vale tra i 700 e i 1.000 milioni di euro l'anno e che vede Venezia e i suoi terminal leader a livello europeo.
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- L'Autorità Portuale ha ricordato che il porto possiede i tre asset competitivi necessari per il successo in questa preziosa nicchia di mercato: la conformazione fisica del territorio retrostante che assicura al porto la massima accessibilità grazie a strade con pendenze basse o nulle, senza attraversamenti in galleria o restringimenti di carreggiata; una grande domanda di movimentazione dei project cargo (le aree afferenti il porto di Venezia rappresentano il cuore produttivo e industriale italiano con vere e proprie eccellenze nel settore degli impianti industriali); lo sviluppo di expertise qualificate e una rete di terminalisti, trasportatori, agenti e spedizionieri specializzati nel trattare tutte le molteplici necessità collegate alla movimentazione di merci così particolari, impegnative e di elevato valore. Inoltre Venezia offre l'opportunità di poter movimentare il project cargo per via fluviale: via chiatta i carichi arrivano a Venezia da Cremona e dal porto fluviale di Mantova. Lungo l'asta idroviaria, infatti, si può trasportare merce senza, di fatto, limitazioni di peso e con altezze di otto metri grazie all'impiego di chiatte affondabili.
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