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Il numero di atti di pirateria contro le navi ha raggiunto il livello più basso degli ultimi sei anni
Nel 2013 si sono verificati 264 attacchi, con un -11% rispetto a 297 nel 2012 e un -40% rispetto al picco registrato nel 2011
16 gennaio 2014
L'International Maritime Bureau (IMB) dell'International Chamber of Commerce (ICC) ha reso noto che nel 2013 essendosi verificati in tutto il mondo 264 attacchi, con una flessione del -11% rispetto a 297 nel 2012 e con un calo del -40% rispetto al picco registrato nel 2011.
Lo scorso anno oltre 300 persone sono state prese in ostaggio dai pirati (585 nel 2012) e 21 sono rimaste ferite (32); sono state sequestrate 12 navi (28), 202 sono state abbordate (174) e 22 sono state oggetto di colpi d'arma da fuoco (28). Inoltre sono stati segnalati altri 28 tentativi di attacco. Nel 2013 un marittimo è stato ucciso da pirati nigeriani (sei marittimi uccisi nel 2012) e 36 persone sono state rapite con l'obiettivo di richiedere riscatti (26 nel 2012).
Il direttore dell'IMB, Pottengal Mukundan, ha spiegato che nel 2013 il calo degli atti di pirateria a livello mondiale è stato determinato essenzialmente dalla diminuzione degli assalti della pirateria somala al largo delle coste dell'Africa orientale ed ha sottolineato che i pirati somali sono stati scoraggiati da una combinazione di fattori, tra cui il principale è l'azione delle marine militari internazionali, ma anche dalle misure di sicurezza assunte dalle navi mercantili, dall'impiego di squadre di sicurezza private a bordo delle navi e dall'influenza stabilizzante del governo della Somalia. «È indispensabile - ha rilevato Mukundan - proseguire gli sforzi internazionali congiunti per affrontare la pirateria somala. Ogni compiacimento in questa fase potrebbe ridare fiato all'attività dei pirati».
Nel 2013 sono stati 15 gli attacchi segnalati al largo della Somalia rispetto a 75 nel 2012 e a 237 nel 2011 e i 15 incidenti dello scorso anno attribuiti a pirati somali, che rappresentano il minor numero di assalti dal 2006 quando se ne verificarono 10, includono due navi sequestrate che sono state rilasciate entro una sola giornata a seguito di azioni realizzate dalle marine militari per la loro liberazione. Nell'area, inoltre, otto navi sono state oggetto di colpi d'arma da fuoco.
Una regione particolarmente a rischio è quella dell'Africa occidentale, dove lo scorso anno sono stati segnalati 51 attacchi, di cui 31 realizzati da pirati nigeriani che hanno preso in ostaggio 49 persone e ne hanno sequestrato 36, cifre che sono le più elevate dal 2008. Inoltre il raggio d'azione dei pirati nigeriani è arrivato fino alle acque al largo del Gabon, della Costa d'Avorio e del Togo, dove sono stati ritenuti responsabili di almeno cinque dei sette sequestri di navi segnalati nella regione. Al largo della costa della stessa Nigeria si sono verificati i sequestri di due navi, 13 navi sono state abbordate e contro altre 13 sono esplosi colpi d'arma da fuoco.
Lo scorso anno nelle acque malesi si sono verificati i sequestri di due product tanker con 27 marittimi presi in ostaggio. Nelle acque indonesiane si è verificato invece un elevato numero di furti principalmente su navi all'ancoraggio, incidenti di basso livello - ha sottolineato l'IMB - non confrontabili con i più gravi incidenti avvenuti al largo dell'Africa anche se hanno rappresentato oltre il 50% di tutte le navi abbordate nel 2013 e anche se queste rapine hanno registrato una crescita per il quarto anno consecutivo. In particolare, più di un terzo degli incidenti in Indonesia sono stati registrati nel corso dell'ultimo trimestre del 2013.
Per quanto riguarda gli attacchi verificatisi n 2013 in India e Bangladesh, l'IMB li ha definiti «di basso livello e opportunistici». In particolare, a partire dal 2010 gli incidenti al largo India hanno registrato annualmente una crescita raggiungendo i 14 nel 2013, mentre il numero di quelli verificatisi in Bangladesh - grazie all'attività di controllo attuata dalla Guardia Costiera locale - si è mantenuto prossimo a circa 12 all'anno negli ultimi anni.
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