- Nel 2013 sono stati 5.059 gli scali di navi da crociera nei porti italiani per un traffico complessivo di 11,3 milioni di passeggeri movimentati. Questi dati, che rappresentano rispettivamente incrementi del +3,2% e del +4,1% sul 2012, sono stati rilevati da Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica, che li presenta nello “Speciale Crociere 2014”, pubblicazione dedicata all'andamento del settore in Italia e curata per il terzo anno consecutivo per l'Osservatorio Nazionale del Turismo.
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- Lo scorso anno il porto di Civitavecchia, con oltre 2,5 milioni di crocieristi movimentati (+5,8%) e 959 toccate nave (+5,2%), è risultato al primo posto per volume di traffico seguito da Venezia con oltre 1,8 milioni di passeggeri (+3,3%) e 548 toccate nave (-3,7%) e da Napoli, con circa 1,2 milioni di passeggeri (-4,4%) e 440 toccate nave (-10,6%).
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- A livello regionale lo “Speciale Crociere” realizzato da Risposte Turismo evidenzia, per il 2013, la leadership del Lazio ottenuta in virtù di oltre 2,5 milioni di passeggeri movimentati (il 22,4% del traffico crocieristico complessivo nazionale) e 969 toccate nave (il 19,2% del totale toccate nave registrate in Italia). A seguire, per quanto riguarda il traffico passeggeri, la Liguria (2,2 milioni movimentati, pari al 20,1% del totale nazionale) e il Veneto (1,8 milioni movimentati, il 16% del totale nazionale). Per quanto riguarda le toccate nave, dopo la Liguria ancora al secondo posto (827 nel 2013), la Campania e la Sicilia, con 778 accosti annuali ciascuna (entrambe in leggera flessione rispetto al 2012). Da segnalare - ha osservato Risposte Turismo - come la Liguria sia risultata essere nel 2013 la regione cresciuta maggiormente in valore assoluto rispetto al 2012 sia in termini di passeggeri movimentati (+33,1%) sia di toccate nave (+39,2%), risultati ottenuti grazie alle performance registrate dagli scali di Genova, La Spezia e Savona dove la crescita dei crocieristi movimentati è stata rispettivamente del +32%, del +385% e del +16%.
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- Lo studio rileva anche come nel 2013 siano state solamente tre le regioni italiane (Abruzzo, Basilicata e Molise) a non aver registrato traffico crocieristico tra le quindici che si affacciano sul mare.
- Inoltre lo studio sottolinea come lo scorso anno Venezia si sia confermata anche nel 2013 il porto crocieristico con il maggior numero di imbarchi e sbarchi grazie a oltre 1,5 milioni di crocieristi movimentati, seguita da Civitavecchia e Savona (rispettivamente con 990mila e 670mila). Per quanto riguarda invece i crocieristi in transito è Civitavecchia a condurre la classifica (1,5 milioni), seguita da Napoli e Livorno (rispettivamente circa un milione e 730mila passeggeri movimentati).
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- Dall'analisi dei dati emerge come i primi cinque porti italiani abbiano concentrato nel 2013 quote molto elevate di traffico, vale a dire il 73% dei passeggeri movimentati e il 57% delle toccate nave.
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- Nel 2013, infine, sono stati quattro i porti nazionali ad aver superato il milione di passeggeri movimentati (Civitavecchia, Venezia, Napoli e Genova) e 15 quelli ad aver oltrepassato la soglia dei centomila crocieristi.
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- Lo “Speciale Crociere” presenta anche una previsione del traffico crocieristico atteso in Italia nel 2014 che è stata elaborata su dati forniti da 30 scali crocieristici, realtà nel 2013 rappresentative dell'89% del traffico passeggeri e del 93% delle toccate nave. Dall'analisi - ha spiegato Risposte Turismo - emerge una sostanziale conferma della contrazione annunciata a ottobre in occasione della terza edizione di Italian Cruise Day, l'evento realizzato dalla stessa azienda, e, se tale previsione sarà rispettata, a fine 2014 il totale dei passeggeri movimentati si attesterà intorno ai 10,5 milioni (-7%), mentre le toccate nave saranno circa 4.500 (-11,3%), tornando a valori simili a quelli registrati nel 2009.
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- «L'andamento del traffico crocieristico in Italia - ha confermato il presidente di Risposte Turismo, Francesco di Cesare - sembra avviarsi verso una nuova fase nella quale l'alternarsi di anno in anno di variazioni positive e negative potrebbe essere la regola, evidenze tipiche di un prodotto e di un mercato giunti nella loro fase di maturità. Vi sono però senz'altro le basi per andare alla ricerca di nuovi e costanti incrementi di traffico e risultati in generale. Serviranno un'attenta programmazione a livello nazionale, nuovi investimenti, un più forte impegno da parte del governo e delle amministrazioni pubbliche, ed un più franco e costruttivo dialogo con le compagnie».
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