- In una lettera inviata al presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Emanuele Grimaldi, la Federmar-Cisal ha chiesto di allargare l'impiego dei marittimi italiani sia sulle navi del gruppo armatoriale Grimaldi che su quelle delle altre aziende di navigazione associate alla Confitarma. Il sindacato ha rilevato che «se gli armatori hanno potuto in un certo qual modo sostenere l'urto della crisi economica in corso grazie ai provvedimenti emanati a suo tempo per assicurare la competitività della flotta nazionale, ciò purtroppo non si è verificato per i marittimi, con il risultato che una gran parte di loro è alla disperata ricerca di un imbarco non potendo nemmeno sopperire a tale carenza con gli usuali lavori saltuari che riuscivano a trovare a terra e che oggi non ci sono più».
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- Esiste, secondo la Federmar-Cisal, «una profonda contraddizione a tale riguardo poiché i posti di lavoro ci sono, solo che sono prevalentemente occupati da marittimi extracomunitari, il più delle volte ben oltre i limiti stabiliti. Purtroppo su questo stato di cose - ha denunciato l'organizzazione sindacale - si deve denunciare la totale assenza di un governo menefreghista che blatera di lotta alla disoccupazione ma non interviene dove sarebbe possibile recuperare posti di lavoro, nel caso per i marittimi italiani, con il minimo sforzo, ossia modificando, data l'eccezionalità e limitatamente nel tempo, le vigenti norme sulla composizione degli equipaggi e promuovendo maggiori controlli sulla loro osservanza da parte delle aziende».
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- Federmar-Cisal ha annunciato per il prossimo prossimo 18 aprile, dalle ore 10.30 alle 12.30 davanti alla sede del Gruppo Grimaldi a Napoli, lo svolgimento di una manifestazione pacifica dei marittimi disoccupati e delle loro famiglie, a cui auspica aderiscano anche gli altri sindacati, al fine di sensibilizzare le autorità e gli armatori attorno al dramma che stanno vivendo i naviganti senza lavoro.
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