- Se il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è assolutamente contrario al trasferimento del relitto della Costa Concordia dall'Isola del Giglio al porto di Genova, preferendo la destinazione Piombino perché raggiungibile in un solo giorno di navigazione rispetto ai circa cinque necessari per approdare al capoluogo ligure, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT), che ieri alla Conferenza dei servizi ha votato a favore del progetto presentato da Costa Crociere per portare il relitto della nave a Genova per il suo smaltimento, nel corso della riunione ha tuttavia comunicato «il proprio disaccordo rispetto al metodo seguito, in quanto non sono state puntualmente verificate le possibili alternative tese a ridurre i rischi del trasporto». L'Agenzia regionale ha spiegato che, in considerazione del fatto che «il presidente della Conferenza dei servizi ha chiesto ai partecipanti di esprimersi in modo negativo, positivo, positivo con prescrizioni» e che «la domanda richiede una risposta “secca” su un unico progetto che è per il trasferimento a Genova, stante la necessità di rimuovere la nave in tempi brevi», ha espresso parere favorevole «a condizione che vengano rispettate tutte le prescrizioni e raccomandazioni contenute nel parere trasmesso il 24 giugno, prima tra tutte, la verifica della disponibilità del porto di Piombino a ricevere il relitto in tempi congrui con le operazioni di rigalleggiamento».
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- In particolare ARPAT ha evidenziato che, preso atto delle condizioni di vulnerabilità, nei confronti delle condizioni meteo-marine, del relitto equipaggiato con i cassoni, nella situazione immediatamente prima del rigalleggiamento, evidenziate da Costa Crociere e della prevedibile indisponibilità dei porti di Piombino e Civitavecchia a ricevere il relitto nel momento immediatamente seguente la fase di rigalleggiamento, l'Agenzia ritiene tuttavia che «nel caso in cui la data di inizio delle operazioni di refloating e delle conseguenti operazioni di traino, fosse compatibile con la piena disponibilità dell'impianto di Piombino o di Civitavecchia a ricevere il relitto, sarà necessario provvedere alla effettuazione di una nuova verifica della destinazione finale, per ridurre ulteriormente i rischi ambientali e di sicurezza relativi alle operazioni di traino».
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