- Federmar-Cisal ha inviato una lettera al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, per denunciare quella che il sindacato ritiene essere una condizione a dir poco insostenibile del mercato del lavoro marittimo. Nella missiva Federmar-Cisal precisa di reputare che i gravi problemi occupazionali della gente di mare non dipendano tanto dalla crisi economica in atto quanto dal fatto che in tutti questi anni tale categoria è stata abbandonata a se stessa, con la responsabilità in primo luogo di quei ministeri (Trasporti e Lavoro) che invece avrebbero dovuto tutelarla, se non altro - spiega il sindacato - perché ogni provvedimento emanato nel frattempo dal parlamento a sostegno del settore marittimo ha sempre indicato tra le sue finalità pure «la salvaguardia dell'occupazione», ovviamente di quella italiana e non di quella straniera.
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- In particolare, Federmar-Cisal denuncia inadempienze istituzionali, specificando come, ad esempio, la parziale attuazione della riforma del collocamento per la gente di mare o la generalizzata mancanza di controlli circa la prescritta presenza dei lavoratori italiani nella composizione degli equipaggi, abbiano consentito alle imprese armatoriali di avere facile campo libero, ben al di là delle norme vigenti, nella gestione dell'occupazione e nel ricorso indiscriminato all'impiego del personale extracomunitario.
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- Poiché quello dell'armamento è un settore super protetto (particolare regime fiscale, sgravi contributivi totali, crediti di imposta, ecc.), di gran lunga in misura superiore agli altri comparti del mondo economico nazionale - rileva Federmar-Cisal - davanti alla impellente domanda di lavoro che sale dalla base dei marittimi e nella certezza che i posti di lavoro a bordo delle navi ci sono ma sono occupati dai lavoratori di altri Paesi - sottolinea il sindacato - dovrebbe essere compito del governo od almeno del ministero dei Trasporti convocare, come minimo e quanto prima, armatori e sindacati allo scopo di mettere ciascuno di fronte alle proprie responsabilità su quanto sta accadendo.
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- Glissare sull'argomento, come sta facendo il ministero dei Trasporti, adducendo a pretesto l'esistenza di accordi sindacali magari generati da reciproci interessi - conclude Federmar-Cisal - significa soltanto affrontare pilatescamente la questione e lasciare le cose come stanno, ossia a tutto danno dei lavoratori italiani.
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