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- Il commento di inforMARE
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- Interrogandoci sull'accordo siglato il mese scorso da Carnival e CSSC ed esteso a Fincantieri, alcuni lettori ci avevano chiesto quale può essere l'interesse del gruppo italiano in questa iniziativa. Nessuno, o quasi, avevamo risposto. Ci sembra evidente, avevamo replicato ai nostri interlocutori, che Fincantieri si sia dovuta piegare ai desideri del suo principale cliente, il colosso americano leader mondiale del settore crocieristico a cui ovviamente conviene che le proprie nuove navi siano costruite secondo gli avanzati standard di Fincantieri ma con costi più contenuti. Gli accordi sottoscritti con il gruppo cinese, se non condurranno almeno ad una partecipazione dell'azienda italiana nelle società operative di CSSC - avevamo rilevato - si configurano come un mero trasferimento di know-how. Un patrimonio di esperienze che dovrebbe essere il vanto di Fincantieri e come tale preservato come il gioiello più prezioso, come l'unico asset competitivo che ancora riesce a garantire a Fincantieri un consistente vantaggio sui concorrenti in questo importante mercato.
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- Un mese fa CSSC aveva spiegato che, in base all'accordo, il gruppo cinese sarà responsabile della progettazione e costruzione delle navi da crociera, mentre Carnival si occuperà della loro gestione operativa. «Sinora e da lungo tempo - aveva detto il presidente di CSSC, Hu Wenming - lo sviluppo e le tecnologie di costruzione delle navi da crociera sono stati concentrati nelle mani di poche società europee e attualmente oltre l'80% del mercato mondiale delle navi da crociera di lusso è limitato a Finlandia, Italia, Francia e Germania, costruzioni che hanno generato un enorme ritorno economico per l'Europa. Nel 2010 - aveva osservato Wenming - complessivamente il settore delle crociere ha generato nell'economia europea ricavi per 35,2 miliardi di euro, di cui 14 miliardi di introiti diretti. Entro la fine del 2014 i cantieri navali europei realizzeranno 23 nuove navi da crociera con un investimento complessivo di quasi 11 miliardi di euro. Da un punto di vista globale - aveva sottolineato il chairman di CSSC - il centro della cantieristica mondiale è stato trasferito in Cina, dove quest'anno CSSC è risultata al primo posto nel mondo per nuovi ordini e per portafoglio ordini, tuttavia incentrati ancora su navi rinfusiere, petroliere, portacontainer e altre navi convenzionali. Attualmente molte nazioni avanzate hanno spostato il loro baricentro della costruzione navale verso le navi da crociera ed anche Giappone e Corea del Sud hanno fatto il loro ingresso nel mercato. La Cina, con navi da crociera progettate e costruite autonomamente - aveva concluso Wenming - ha conquistato l'ultimo baluardo della costruzione navale realizzando il sogno di una potente cantieristica cinese e CSSC è ora pronta per mettersi in gioco».
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- Oggi Bono potrà anche dichiarare di essere felice di contribuire allo sviluppo della capacità cantieristica della Cina per il mercato cinese. A noi sembra, come già avevamo detto ai nostri lettori, che - giocoforza - l'amministratore delegato di Fincantieri non possa fare che buon viso a cattivo gioco.
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- A seguito dell'accordo siglato lo scorso mese tra il gruppo crocieristico statunitense Carnival e il gruppo navalmeccanico cinese China State Shipbuilding Corporation (CSSC) per la costruzione di navi da crociera in Cina, intesa che è stata estesa al gruppo navalmeccanico italiano Fincantieri ( del 16 ottobre 2014), quest'ultimo ha annunciato oggi la sottoscrizione di due memorandum d'intesa, rispettivamente con Carnival Corporation e con China CSSC Holdings Limited, controllata di CSSC, volti appunto ad esplorare la possibilità di una joint venture nelle costruzioni navali nel settore cruise per il mercato cinese. L'azienda italiana ha sottolineato che tale attività «si configurerebbe come una collaborazione trilaterale senza precedenti per la realizzazione delle prime navi da crociera mai costruite in Cina».
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- In particolare, Fincantieri lavorerà con CSSC per sviluppare la capacità cantieristica della Cina nel comparto crocieristico e fornirà servizi specialistici e componentistica a supporto dei cantieri di CSSC. Carnival invece, lavorando con CSSC e Fincantieri, contribuirà con la propria esperienza a creare una vision, la definizione e le specifiche per le navi che saranno costruite in Cina.
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- Fincantieri ha ricordato che il ministero cinese dei Trasporti prevede che la Cina sarà nei prossimi anni il secondo mercato crocieristico al mondo dopo gli Stati Uniti, sulla spinta della crescita economica, dell'incremento del potere d'acquisto dei consumatori cinesi e della domanda interna in questo settore. Secondo le stime del dicastero, la Cina potrebbe contare 4,5 milioni di passeggeri entro il 2020 ed è possibile che grazie a questo trend diventi il primo mercato in assoluto. Il gruppo italiano ha rilevato che le potenziali collaborazioni come quelle tra Fincantieri, Carnival e CSSC sono volte a supportare le politiche di espansione nel settore crocieristico del ministero cinese e l'aumento di tutto il turismo in Cina.
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- «Questo nuovo accordo con Fincantieri, che segue quello che abbiamo sottoscritto con CSSC il mese scorso - ha detto l'amministratore delegato di Carnival Corporation, Arnold Donald - ci dà l'opportunità di lavorare con il nostro partner di lunga data per esplorare una joint venture che potrebbe cambiare per sempre il panorama delle costruzioni navali in Cina. Abbiamo lavorato approfonditamente per comprendere le ambizioni cinesi nel comparto crocieristico, e oggi collaboriamo con due dei maggiori costruttori al mondo, Fincantieri e CSSC, per creare una realtà di primo piano che acceleri negli anni a venire la crescita e la domanda nelle crociere in Cina».
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- «Questi accordi con Carnival, a cui siamo legati da una consolidata partnership, e con CSSC - ha commentato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono - testimoniano la nostra determinazione nel perseguire una strategia che affermi Fincantieri sempre più come un player globale e di riferimento nel settore, con una presenza forte in tutti quei mercati che assicurano un futuro nel nostro business. Infatti nuovi scenari internazionali vanno delineandosi, e con essi nuove sfide si aggiungono a quelle del presente, e siamo felici di contribuire assieme a Carnival allo sviluppo della capacità cantieristica della Cina per il mercato cinese. Per questo il nostro impegno deve essere ancor più grande, per metterci in condizione di cogliere opportunità come queste e continuare ad essere un esempio dell'italianità nel mondo».
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