- Ieri sera l'Autorità Portuale di Venezia ha inviato alla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale la documentazione utile a soddisfare tutti i chiarimenti richiesti sul progetto di “Adeguamento via acquea di accesso alla stazione marittima di Venezia e riqualificazione delle aree limitrofe al Canale Contorta Sant'Angelo” che è stato presentato dall'ente portuale veneziano al Ministero dell'Ambiente ( del 16 settembre 2014) e che, per istituire una via d'acqua alternativa all'attuale per l'accesso delle navi passeggeri alla Stazione Marittima di Venezia, prevede l'adeguamento del canale navigabile Contorta S. Angelo e la riqualificazione delle aree limitrofe. Il progetto è nato dalla necessità statale di applicare nel più breve tempo possibile il decreto Clini- Passera individuando una via alternativa di accesso al porto passeggeri che allontani le grandi navi da San Marco, salvaguardando nel contempo l'eccellenza portuale crocieristica veneziana e italiana.
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- L'Autorità Portuale ha spiegato che la documentazione integrativa è stata redatta nei tempi previsti grazie alla collaborazione delle istituzioni competenti per legge a garantire la salvaguardia della laguna (Provveditorato OO.PP ex Magistrato alle Acque) e la sicurezza della navigazione (Capitaneria di Porto) oltre che delle istituzioni scientifiche (Corila, Università e CNR) che mantengono da tempo programmi di studio sull'ambiente lagunare e la sua salvaguardia. Inoltre l'ente ha annunciato che, per dare seguito a questa utile condivisione di informazioni e per poter estendere la collaborazione anche ad altre istituti, è stato siglato un accordo che dà vita ad una task force permanente di esperti per ogni ulteriore attività di progettazione e monitoraggio del progetto del Canale Contorta S.Angelo.
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- «Abbiamo svolto gli approfondimenti per tempo, con cura e avvalendoci all'aiuto dei massimi esperti della Laguna che sono lieto potranno accompagnarci anche nella eventuale realizzazione dell'opera», ha sottolineato il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa. «Sono ancor più lieto - ha aggiunto - di constatare che la “necessità” di allontanare le navi da San Marco si stia trasformando nella “virtù” del recupero morfologico e naturalistico della laguna centrale. Mi auguro che l'impegno profuso dai tecnici, dagli uffici dell'Autorità Portuale e dagli esperti che ci hanno supportato, possa essere apprezzato e valorizzato anche dalla Commissione di VIA a beneficio della portualità italiana, della laguna di Venezia e dei lavoratori di questo importante settore che contribuisce a tenere in vita l'economia della nostra città. Mi auguro infine che vengano rispettati i tempi previsti dalla legge e che la risposta arrivi entro il 10 aprile (30 giorni) in modo tale da evitare che il perdurare dell'incertezza peggiori ulteriormente la situazione che ha visto (dall'applicazione del Clini Passera ad oggi) il contrarsi del 14% il livello di attività crocieristica a Venezia e la perdita di 594 occupati, per contare solo quelli diretti».
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- L'authority portuale ha evidenziato inoltre come la massa di studi raccolti o redatti per l'occasione consenta di sottolineare la grande valenza naturalistica del progetto che è capace di “trasformare” l'escavo di un canale nell'occasione per l'avvio della ricostruzione morfologica, biologica e naturalistica della laguna centrale ridotta in condizioni di degrado da una incontrollata attività di sfruttamento, spesso fraudolento. L'escavo del canale, di cui è stata constatata l'ininfluenza sul regime idraulico della laguna grazie ad alcune verifiche modellistiche - ha spiegato l'ente - potrà contribuire ad attuare il piano morfologico della laguna (già redatto) grazie alla ricostruzione di velme e barene per tramite di sedimi dei quali è stata già accertata (da enti terzi) la qualità.
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- L'ente portuale ha sottolineato che «la conferma della bontà della soluzione Contorta-Sant'Angelo viene anche dopo che si sono studiate tutte le possibili “vie” alternative e, sebbene il decreto Clini-Passera non lo richiedesse, sono stati valutati anche i progetti che propongono “siti alternativi”. Sono state organizzare - ha ricordato l'Autorità Portuale - due Conferenze dei Servizi (del 14 novembre 2014 e 12 febbraio 2015) i cui esiti mostrano che tali progetti (nuova stazione crocieristica a Marghera e avamporti alla bocca di Lido) presentano insuperabili problemi di inadeguatezza tecnico-funzionale e sotto i profili di safety&security».
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- Nella documentazione inviata l'Autorità Portuale di Venezia ha comunque ribadito la non contrarietà a studiare soluzioni diverse da Marittima «in un'ottica di lungo periodo che porti alla ricollocazione dell'intero terminal crociere, post realizzazione del terminale portuale d'altura (porto offshore) e nella consapevolezza - ha rilevato l'ente - che questo comporterà importanti investimenti e dovrà valutare gli effetti sullo sviluppo di Porto Marghera in questa delicata fase di trasformazione. Tali valutazioni - ha precisato l'Autorità Portuale - devono essere comunque affrontate con l'approfondimento degno di un nuovo Piano Regolatore Portuale il cui iter è già stato avviato ma i cui tempi certamente non collimano con la richiesta di trovare una soluzione immediata ad una situazione definita emergenziale».
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