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Le navi mercantili italiane non potranno più imbarcare militari in funzione anti-pirateria
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha annunciato che cesserà l'impiego dei Nuclei militari di protezione
20 marzo 2015
Cesserà l'impiego dei Nuclei militari di protezione imbarcati sulle navi mercantili italiane. Lo ha annunciato ieri il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso di un'audizione alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato alle quali ha illustrato come verrà modificato l'impegno italiano nella lotta alla pirateria.
L'Italia - ha specificato il ministro - continuerà a partecipare alla missione Atalanta, ma terminerà l'impiego dei Nuclei militari di protezione imbarcati sulle navi mercantili italiane e interromperà la partecipazione alla missione Nato Ocean Shield. Roberta Pinotti ha spiegato che la decisione è stata assunta «considerato il positivo trend rappresentato dalla diminuzione degli attacchi dei pirati negli ultimi mesi, nonché l'ormai avvenuto perfezionamento delle procedure che consentono di ricorrere alla difesa dei mercantili».
La decisione - ha lasciato intendere, più che affermato, il ministro - è legata anche alla vicenda dei due fucilieri di Marina che dal 2012 sono al centro di un caso giudiziario in India in quanto accusati di aver ucciso due pescatori, scambiandoli per pirati, mentre erano imbarcati sulla petroliera Enrica Lexie. «Il governo - ha detto Roberta Pinotti - ha ascoltato le più recenti deliberazioni del Parlamento, in particolare quelle che richiedevano di riesaminare le scelte relative alla nostra partecipazione alle attività di contrasto in relazione allo sviluppo nella vicenda dei fucilieri di Marina».
Nel corso dell'audizione il ministro ha sottolineato come il Nord Africa rappresenti la prima delle preoccupazioni del governo e, riferendosi al recente attacco terroristico in Tunisia, ha specificato che «a seguito dell'aggravarsi della minaccia terroristica si è reso necessario un potenziamento del dispositivo aeronavale nel Mediterraneo centrale» con l'obiettivo di «tutelare i molteplici interessi nazionali, oggi esposti a crescenti rischi determinati dalla presenza di entità estremiste, e assicurare coerenti livelli di sicurezza marittima». Il tutto integrato - ha precisato - nell'operazione Mare Sicuro.
A fronte di un progressivo peggioramento del quadro di sicurezza in Libia, e del perdurante caos istituzionale, Roberta Pinotti ha annunciato anche la sospensione dell'attività in territorio libico, aggiungendo che «l'Italia è pronta a tornare a giocare un ruolo di rilievo in una futura, eventuale iniziativa della comunità internazionale che fosse volta alla stabilizzazione e alla ricostruzione istituzionale della Libia».
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