- La società armatoriale italiana Premuda, in crisi di liquidità, chiede alle banche creditrici una proroga dei termini di pagamento dei prestiti. Ricordando di avere da circa due anni in corso trattative con il ceto bancario «per giungere ad un accordo di ristrutturazione dell'indebitamento che coinvolga l'intero gruppo armatoriale e che rientri, per la parte italiana, in quanto previsto dall'art 67 Legge Fallimentare», e che «l'accordo farebbe venire meno l'attuale situazione di inadempimento, conseguente alla sospensione, da parte del gruppo, dei rimborsi delle quote capitale dei finanziamenti bancari intervenuta a partire dalle rate scadenti il 30 giugno 2013 e delle relative quote interessi intervenuta a partire dalle scadenze di fine dicembre 2014», oggi la compagnia italiana ha spiegato che, «stante il prolungarsi delle trattative e complice un mercato dei noli dei carichi secchi che permane fortemente depresso, le stime di cash flow per il gruppo, verificate da un Independent Business Advisor, evidenziano per la fine del mese di luglio 2015 un ridotto importo di cassa disponibile, che non assicurerebbe al gruppo un'adeguata riserva di liquidità a fronte delle esigenze operative e della volatilità del mercato».
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- «In tale contesto - ha reso noto Premuda - il gruppo ha proposto alle banche una serie di accordi di standstill (pacta de non petendo) da formalizzare entro brevissimo termine, volti a creare le condizioni per il proseguimento dell'attività e con l'obiettivo di concludere il negoziato sull'accordo di ristrutturazione ed addivenire alla stipulazione dello stesso entro il mese di settembre 2015, secondo un preciso term sheet».
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- Inoltre la compagnia ha sottolineato che oggi il consiglio di amministrazione dell'azienda ha ritenuto che, «in assenza della formalizzazione degli accordi di standstill, non possa essere data esecuzione ad una serie di rilevanti operazioni di dismissioni di asset contenute nel piano proposto alle banche, che consentirebbero di superare l'attuale crisi di liquidità per l'intero gruppo». Premuda ha precisato che il Cda «ha deliberato inoltre di tenere aperti i propri lavori per seguire l'evoluzione delle trattative in corso e assumere tempestivamente ogni conseguente decisione, anche in vista della prossima assemblea degli azionisti convocata per i giorni 29 e 30 giugno 2015 rispettivamente in prima e seconda convocazione. Tale assemblea, infatti - ha specificato la compagnia - è chiamata ad approvare il progetto di bilancio 2014 in relazione al quale, in assenza della stipula degli accordi di standstill, appaiono oggi ulteriormente e significativamente aumentate le incertezze sull'esistenza del presupposto della continuità aziendale già riportate nell'apposito paragrafo “Valutazione sulla continuità aziendale”».
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