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Nei primi sei mesi del 2015 Fincantieri ha acquisito nuovi ordini per 4,2 miliardi di euro (+21%)
Il periodo è stato archiviato con una perdita netta di -19 milioni di euro. L'orderbook ha raggiunto la cifra record di 16,0 miliardi di euro
22 luglio 2015
Il gruppo Fincantieri ha archiviato il primo semestre del 2015 con ricavi pari a 2.220 milioni di euro, con un incremento del +12% rispetto a 1.983 milioni di euro nella prima metà dello scorso anno. Il gruppo navalmeccanico italiano ha specificato che la crescita è dovuta principalmente ai maggiori volumi di attività registrati nell'area di business delle navi da crociera, che ha raggiunto un peso pari al 37% dei ricavi complessivi del gruppo nel periodo (31% nello stesso periodo del 2014). Inoltre nei ricavi complessivi il segmento Shipbuilding pesa per il 68,3%, (61,7% al 30 giugno 2014), il segmento Offshore per il 27,5%, (34,0% al 30 giugno 2014) e il segmento Sistemi, Componenti e Servizi per il 4,2% (4,3% al 30 giugno 2014).
Il bilancio del primo semestre di quest'anno mostra un EBITDA pari a 128 milioni di euro rispetto a 142 milioni di euro al 30 giugno 2014 ed un EBIT è pari a 74 milioni di euro (93 milioni di euro nel primo semestre del 2014). Il risultato ante proventi ed oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti risulta negativo per -7 milioni di euro (positivo per 48 milioni di euro al 30 giugno 2014), risultato - ha specificato il gruppo - che include perdite non realizzate su cambi per la traduzione delle poste in valuta del gruppo VARD per 16 milioni di euro. Il risultato d'esercizio ha un valore negativo pari a -19 milioni di euro rispetto ad un risultato positivo per 33 milioni di euro al 30 giugno 2014.
Nei primi sei mesi del 2015 i nuovi ordini acquisiti dal gruppo sono stati pari a 4,2 miliardi di euro rispetto a 3,4 miliardi di euro del corrispondente periodo del 2014, con un book to bill ratio (nuovi ordini/ricavi) - ha precisato Fincantieri - pari a 1,9 (1,7 al 30 giugno 2014). Negli ordini complessivi, il segmento Shipbuilding pesa per il 90% (69% al 30 giugno 2014), il segmento Offshore per il 3% (29% al 30 giugno 2014) e il segmento Sistemi, Componenti e Servizi per l'8% (3% al 30 giugno 2014). Il valore del portafoglio ordini al 30 giugno scorso era pari alla cifra record di 15.968 milioni di euro (14.184 milioni di euro al 30 giugno 2014) e il carico di lavoro (backlog) del gruppo al 30 giugno 2015 risultava pari al valore record di 12.044 milioni di euro (9.515 milioni di euro nel primo semestre del 2014).
«Nel primo semestre del 2015 - ha commentato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono - abbiamo raggiunto risultati commerciali considerevoli. Il portafoglio ordini e il carico di lavoro del gruppo hanno registrato infatti i massimi storici, attestandosi a 16 e 12 miliardi di euro che, contando su un soft backlog di 7,2 miliardi, permettono di raggiungere dei valori attesi pari rispettivamente a oltre 23 e 19 miliardi. Per sostenere un simile carico di lavoro - ha spiegato Bono - abbiamo intrapreso un percorso di riorganizzazione dei siti italiani che non prevede licenziamenti e abbiamo potenziato le competenze del gruppo inserendo oltre 380 nuove risorse negli ultimi 18 mesi, nel contempo adoperandoci nella ricostituzione dell'indotto, che è stato gravemente colpito dagli anni di crisi».
«Anche i ricavi - ha proseguito Bono - sono aumentati in maniera rilevante rispetto all'anno scorso, in gran parte grazie ai maggiori volumi di attività registrati nel business delle navi da crociera, con 11 unità in costruzione. Nonostante il segmento offshore risenta ancora della contrazione della profittabilità, principalmente a causa del perdurare della crisi del comparto Oil&Gas e del protrarsi delle problematiche relative alle attività in Brasile, il risultato di pertinenza del gruppo è positivo e gli sforzi che stiamo compiendo permetteranno un significativo incremento dei volumi di produzione nei prossimi anni. Nel complesso, l'andamento della gestione del gruppo riflette nel semestre le nostre aspettative, con una performance operativa caratterizzata da margini ridotti per le navi da crociera attualmente in produzione, dalla complessità produttiva legata al forte aumento dei volumi ed infine dal perdurare della crisi del comparto Oil&Gas».
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