- Il Piano Nazionale della Portualità e della Logistica approvato all'inizio di questo mese dal Consiglio dei ministri e inviato alle Commissioni parlamentari competenti «non è il libro dei sogni», ma indica la direzione per il raggiungimento degli obiettivi di ripresa e sviluppo dell'economia italiana per conseguire i quali i porti e il “sistema mare” possono fornire un importante contribuito.. Lo ha detto oggi li ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, intervenendo a Roma all'assemblea dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti).
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- Di sviluppo delle potenzialità dei porti ha parlato anche il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, che ha sottolineato come il cluster logistico incida per il 14% sul prodotto interno lordo. Rilevando che il Piano Nazionale della Portualità e della Logistica per la prima volta riconosce la strategicità di questo settore, Monti ha evidenziato che in una fase di piena crisi i porti e il cluster marittimo sono stati gli unici a garantire una tenuta e anche una crescita dell'occupazione.
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- Intervenendo all'assemblea in qualità di rappresentante delle città portuali in seno all'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il sindaco di Genova, Marco Doria, ha rilevato che «nella revisione della governance del sistema portuale che si sta discutendo in Parlamento deve essere ben saldo il principio della presenza e del ruolo delle comunità locali e quindi dei comuni e delle città metropolitane delle città portuali. La loro presenza – ha spiegato - è indispensabile, non tanto per decidere ad esempio la concessione di un terminal interno al porto, quanto per intervenire sulle scelte del piano regolatore portuale e su ogni altra decisione che influisca sul rapporto tra lo scalo portuale e la città. Il porto, infatti, non può vivere separato dal tessuto urbano che lo circonda». «Altro tema di grande interesse per i comuni - ha aggiunto Doria - è l'attuazione di una politica di “green port”: la realizzazione di opere o l'applicazione di tecnologie e azioni che risolvano ed evitino situazioni di conflitto ambientale tra le attività portuali e l'abitato».
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