- Nel corso della riunione odierna del Comitato Portuale di Ravenna si è discusso dell'ipotesi di rimodulazione del progetto “Hub Portuale di Ravenna” ai fini dell'approvazione della sua versione definitiva da parte del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE). Il presidente dell'Autorità Portuale, Galliano Di Marco, ha ricordato che l'intervento di rimodulazione si rende necessario sia a seguito delle problematiche emerse in merito all'utilizzo di alcune aree (casse di colmata esistenti e aree logistiche) sia per l'avvio di procedimenti di indagine penale della Procura della Repubblica di Ravenna relativamente all'inchiesta sullo smaltimento dei fanghi di dragaggio in porto e, più in generale, per profili derivanti dalle previsioni pianificatorie vigenti.
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- Di Marco ha spiegato che in relazione a ciò l'Autorità Portuale, nella consapevolezza dell'importanza strategica del progetto “Hub” e dell'impossibilità di rinviare ulteriormente le attività di escavo dei fondali del porto, si è attivata per procedere nell'immediato alla realizzazione di casse di colmata a mare funzionali ad un sollecito avvio degli interventi di escavo del Canale Candiano (progetto di adeguamento tecnico funzionale del Piano Regolatore Portuale - ha ricordato - già presentato al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici lo scorso 24 settembre previa acquisizione del parere di conformità urbanistica da parte del Comune di Ravenna).
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- L'Autorità Portuale - ha reso noto il presidente dell'ente - ha così proceduto ad una nuova fasizzazione degli interventi previsti nel progetto “Hub”, nell'ottica di dare corso a quegli interventi che non investono aree relativamente alle quali siano emerse queste problematiche.
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- Di Marco ha specificato che la soluzione di rimodulazione, che può realizzarsi in una o più fasi, prevede l'utilizzo delle casse di colmate “sommerse” da realizzarsi entro le dighe foranee che rappresentano pre-condizione indispensabile alla realizzazione del progetto “Hub Portuale di Ravenna”. A tale riguardo, l'Autorità Portuale redigerà, insieme con il Provveditorato delle Opere Pubbliche, il progetto definitivo e darà poi corso ad una procedura di V.I.A. con il Ministero dell'Ambiente. Sono previsti anche la realizzazione di due casse di colmata provvisorie nelle aree portuali denominate Logistica 1 e 2 - Distripark, come previsto dal Piano Regolatore Portuale vigente; lo stralcio delle casse di colmata esistenti e previste come utilizzo nel progetto definitivo attualmente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma non disponibili anche in ragione dei provvedimenti e delle indagini penali in corso; l'adeguamento/rifacimento di tutte le banchine in destra e sinistra Canale, non idonee ai nuovi fondali, e il dragaggio a -13,50 metri fino a Largo Trattaroli ed a -12,50 fino alle Darsene San Vitale.
- Della rimodulazione fanno parte anche il posticipo della realizzazione sia del nuovo terminal container, rinviata ad una seconda fase in presenza della disponibilità dell'area Trattaroli attualmente sequestrata, della presentazione del relativo business plan da parte dei terminalisti privati interessati e del reperimento di adeguato finanziamento pubblico supplementare ad oggi stimato in circa 47 milioni di euro, sia della piattaforma logistica portuale alla quale si darà corso solo a seguito degli esiti di una attività concertata con le istituzioni territoriali competenti volta alla puntuale verifica delle problematiche esistenti e alla definizione delle linee di sviluppo pianificatorio del sistema logistico-portuale anche in attuazione delle azioni individuate dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica.
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- «Oggi - ha rilevato Di Marco - è una giornata molto importante per il futuro del porto di Ravenna, perché abbiamo presentato un'ipotesi di rimodulazione realizzabile anche in più fasi, studiata nei minimi particolari e che tiene conto degli eventi che abbiamo vissuto negli ultimi sei mesi. La rimodulazione è una soluzione che considero addirittura migliore della precedente versione del Progettone. Ho rappresentato al Comitato Portuale - ha precisato Di Marco - la necessità di procedere velocemente con la rimodulazione per evitare di perdere non tanto il finanziamento CIPE quanto quello della Banca Europea degli Investimenti (BEI). Ho condiviso questa mattina con i componenti del Comitato Portuale, in cui erano rappresentate tutte le istituzioni e tutte le categorie economiche, la necessità di un periodo di ulteriore confronto, che auspico non duri più di due-tre settimane, per meglio comprendere gli argomenti trattati. Adesso tutto è nelle mani dei componenti del Comitato Portuale e io resto a disposizione per supportare la loro decisione che accetterò, qualunque essa sia, traendone - se del caso - le necessarie determinazioni. Anche per il progetto delle casse a mare siamo a disposizione di Comitato Portuale, associazioni varie e comitati di cittadini, per spiegarne i tempi e le modalità e vorrei rassicurare tutti che si tratta di una grande opportunità per Marina di Ravenna e per la città intera».
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- «Non ho più soluzioni da mettere sul tavolo - ha ammesso Di Marco - ma se altri ne hanno di migliori io continuerò ad essere nel mio ufficio, fino alla fine del mio mandato, pronto ad ascoltarle e, se del caso, a condividerle secondo il principio anglosassone dell'Open Door Policy without bias. Confermo anche la mia disponibilità per dare adeguata e trasparente informativa alla Commissione Ambiente ed Attività Produttive del Comune di Ravenna, il cui presidente da tempo mi ha chiesto un aggiornamento rispetto alla presentazione fatta in quella stessa sede nel 2012 e nel 2014; così come, ovviamente, ad ogni altro organismo istituzionale. Non abbiamo proprio - ha concluso il presidente dell'Autorità Portuale - nulla da nascondere né “sono in atto operazioni di camouflage in vista delle elezioni”, almeno da parte mia e quindi mi auguro sinceramente che il porto di Ravenna non venga strumentalizzato per fini politici».
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