- Se nei primi nove mesi del 2015 il porto di Savona Vado ha registrato una lieve crescita a livello complessivo del traffico delle merci (+1,5%) trainata dal settore delle merci convenzionali e dal comparto ro-ro, e un incremento più consistente nel comparto dei settore passeggeri ( del 22 ottobre 2015, l'Autorità Portuale dello scalo ligure prevede per l'intero 2015 un volume complessivo di traffici sostanzialmente in linea con quello del 2014 (intorno ai 12 milioni di tonnellate), con una probabile crescita più sostenuta nel settore dei contenitori che potrebbe attestarsi a +4-5%, mentre successivamente la progressione del traffico potrebbe essere più accentuata grazie alle opere in corso che culmineranno a primavera 2018 con l'attivazione del traffico dei container alla nuova piattaforma multimodale di Vado Ligure.
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- Lo ha comunicato ieri il presidente dell'ente, Gian Luigi Miazza, al Comitato Portuale specificando che «tra il 2017 e il 2018 la tendenza positiva si farà più consistente grazie all'entrata in funzione del nuovo terminal di Vado Ligure, elemento strategico di sviluppo economico ed occupazionale». Miazza ha sottolineato inoltre che con gli investimenti in atto, a partire dai 150 milioni di euro previsti nel Piano Operativo Triennale che sono una parte consistente degli 800 milioni di euro in opere che si stanno realizzando nei due bacini portuali di Savona e Vado Ligure sia da parte pubblica che privata, il porto di Savona Vado, anche se escluso dall'elenco dei porti “Core” dall'Unione Europea secondo parametri fissati anni fa, potrà recuperare il gap attuale già dalla fine del 2018 e con circa il 50% dei nuovi traffici generati dalla piattaforma multipurpose di Vado, sulla quale opererà la società terminalista APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, leader mondiale nel settore del trasporto marittimo dei container, raggiungerà i numeri necessari ad ottenere la definizione di porto Core. Ciò, previo benestare del Ministero competente, permetterà all'UE di aggiornare dopo il 2020 l'elenco di questa tipologia di porti europei. «Conseguentemente - ha spiegato Miazza - l'Autorità Portuale di Savona potrà attingere ai finanziamenti europei per sviluppare logistica e trasporti intermodali».
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- Il presidente dell'ente ha evidenziato che in questo contesto riveste importanza l'operazione di acquisizione delle quote azionarie della società per l'Interporto di Vado effettuata nel corso del 2015 che ha portato la partecipazione dell'Autorità Portuale in Interporto Vado Ligure (VIO) dall'8% al 72%. «L'acquisto della partecipazione - ha osservato Miazza - rappresenta una scelta fondamentale, che consentirà di dare piena operatività alla piattaforma multifunzionale di Vado in fase di costruzione. Nelle aree VIO - ha ricordato - è previsto l'insediamento di un terminal intermodale dotato di un sistema di accesso al porto e di un nodo ferroviario autonomo che consentirà un miglioramento della ripartizione modale dei traffici sulla rete europea e quindi lo spostamento dei container da e verso le aree collocate lungo gli assi di collegamento ai mercati di destinazione delle merci, arrivando a movimentare, a regime, circa il 40% dei volumi su ferro». Miazza ha ricordato inoltre che VIO è l'unica struttura logistica riconosciuta Core in Liguria a livello comunitario essendo inserito fra i terminal intermodali della struttura centrale della rete transeuropea di trasporto, con la possibilità di accedere ai fondi europei per lo sviluppo dei sistemi di trasporto e a contributi pubblici, con la conseguente possibilità di recuperare parte delle risorse destinabili agli investimenti da effettuare.
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