- Maersk Line, la compagnia di navigazione leader mondiale del settore del trasporto marittimo containerizzato con una flotta della capacità di trasporto che - incluse le navi in ordinativo - è prossima ai tre milioni di teu, ha programmato il taglio di almeno il 17% dei posti di lavoro. Si tratta di più di 4.000 dipendenti sui 23.000 che in totale la compagnia impiega a terra.
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- Riduzione del personale che la società ha specificato di voler realizzare contenendo al minimo i licenziamenti attraverso un processo di riduzione degli organici basato su forme normali di uscita del personale dall'azienda. «Oggi - ha spiegato l'amministratore delegato di Maersk Line, Søren Skou - siamo meno persone di un anno fa, ma saremo ancora meno il prossimo anno e l'anno successivo. Queste decisioni - ha sottolineato - non vengono prese alla leggera, ma sono passi necessari per trasformare il nostro settore».
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- Inoltre Maersk Line ha programmato una riduzione della capacità del proprio network di servizi, il rinvio di investimenti in nuove navi e l'adozione di piani per semplificare la propria organizzazione.
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- L'annuncio odierno della società danese è un'ulteriore conferma della difficile situazione in cui versa il mercato dei servizi di linea, oppresso dalla notevole riduzione della dinamicità della crescita delle economie che per anni sono state il motore dello sviluppo del trasporto marittimo dei container, in primo luogo la Cina, da una depressione dei noli che non accenna ad attenuarsi, ma che anzi negli ultimi mesi è andata accentuandosi, e da un eccesso di capacità di stiva della flotta mondiale di portacontainer che è stata determinata dall'ingente quantitativo di ordini per la costruzione di navi di grande capacità emesso negli ultimi anni dalle principali compagnie del settore, con la stessa Maersk Line a guidare una corsa verso un nuovo gigantismo navale con lo scopo di realizzare economie di scala che sinora non si è concretizzato e che non sembra neppure apparire all'orizzonte.
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- Maersk Line ha infatti confermato che queste decisioni giungono «in risposta a previsioni sull'andamento del mercato sia a breve che a lungo termine». La compagnia ha precisato che si tratta in sostanza di un'accelerazione di una serie iniziative già in corso per ridurre i costi e incrementare l'efficienza. «Alla luce della riduzione della domanda - ha spiegato l'azienda armatoriale - queste iniziative consentiranno a Maersk Line di realizzare l'ambizione di crescere almeno in linea con il mercato per difendere la posizione di leader del mercato».
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- Sul fronte della riduzione della capacità di trasporto dei servizi marittimi operati dalla compagnia, Maersk Line ha specificato che la diminuzione sarà attuata nel corso dell'ultimo trimestre di quest'anno e nel corso di tutto il 2016. La compagnia ha confermato la cancellazione di quattro servizi: la linea ME5 che collega il Mediterraneo occidentale con il Medio Oriente e il subcontinente indiano (porti di Algeciras, Valencia, Genova, Port Said, Aqaba, Jeddah, Gibuti, Salalah, Colombo e Chennai), la linea AE9 che collega il Far East con il Mediterraneo e il Nord Europa (porti di Ningbo, Shanghai, Yantian, Chiwan, Tanjung Pelepas, Barcellona, Tanger Med, Southampton, Le Havre, Anversa e Felixstowe), la linea AE3 che collega i mercati dell'Estremo Oriente e del Mar Nero (porti di Yokohama, Nagoya, Busan Shanghai, Ningbo, Yantian, Singapore, Izmit, Ambarli, Costanza, Ilyichevsk, Odessa e Novorossiysk) e il servizio transatlantico TA4 che collega il Nord Europa con il Nord America (porti di Rotterdam, Bremerhaven, Anversa, Montreal e Halifax). Questa riduzione di capacità è stata avviata nel corso degli ultimi due mesi e Maersk Line ha in programma inoltre di cancellare un totale di 35 partenze nel corso del quarto trimestre del 2015.
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- Per quanto riguarda le misure relative alla flotta, la compagnia ha reso noto che non eserciterà opzioni con i cantieri navali relative alla costruzione di ben sei navi della capacità di 19.630 teu e di due portacontainer feeder da 3.600 teu. Inoltre Maersk ha annunciato il rinvio della decisione relativa alla costruzione di ben otto portacontainer da 14.000 teu già opzionata.
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