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Nel terzo trimestre Vopak ha registrato un utile netto di 60,5 milioni di euro (-27%)
Ricavi in calo del -1% a 334,9 milioni di euro
6 novembre 2015
L'olandese Vopak, che è il gruppo privato leader mondiale nello stoccaggio di prodotti petroliferi e chimici con una rete di terminal, distribuiti soprattutto nelle principali aree portuali mondiali, che ha una capacità di oltre 34 milioni di metri cubi, ha chiuso i primi nove mesi del 2015 con ricavi pari a più di 1,0 miliardi di euro, in crescita del +5% sul periodo gennaio-settembre dello scorso anno. EBITDA ed EBIT sono ammontati rispettivamente a 617,9 milioni di euro (+19%) e 428,0 milioni di euro (+24%), cifre che con l'esclusione delle voci straordinarie risultano essere pari a 602,1 milioni di euro (+6%) e 412,2 milioni di euro (+5%). L'utile netto è stato di 225,5 milioni di euro (+27%).
Nel solo terzo trimestre del 2015 il gruppo olandese ha totalizzato ricavi per 334,9 milioni di euro, in calo del -1% rispetto al periodo luglio-settembre dello scorso anno. EBITDA ed EBIT sono stati pari a 206,4 milioni di euro (+22%) e 143,3 milioni di euro (+32%) (al netto delle voci straordinarie le cifre sono pari rispettivamente a 193,7 milioni di euro, -4%, e 130,6 milioni di euro, -8%). L'utile netto è stato pari a 60,5 milioni di euro (-27%).
«La nostra performance del terzo trimestre - ha commentato oggi il chairman e CEO di Vopak, Eelco Hoekstra - è in linea con gli attesi sviluppi dell'attività per il secondo semestre del 2015 e le corrispondenti prospettive illustrate nel bilancio del secondo semestre. Il terzo trimestre - ha spiegato - è stato caratterizzato dal perdurare di una lenta crescita nelle economie avanzate, mentre la dinamica nei mercati emergenti si è ulteriormente indebolita e nei mercati petroliferi è proseguita la situazione di contango. In questo scenario di business - ha sottolineato Hoekstra - nel trimestre Vopak è riuscita a migliorare il suo tasso di occupazione commerciale al 93%. Ciò riflette una consistente domanda di stoccaggio nella maggior parte dei nostri terminal in tutte le divisioni, anche se abbiamo dovuto continuare ad affrontare difficoltosi sviluppi economici e commerciali in specifici terminal in Cina e a Singapore».
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