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ANITA, l'accordo siglato in sede ministeriale contiene misure necessarie a rilanciare l'autotrasporto
Baumgartner: interventi importanti che permetteranno alle imprese italiane di autotrasporto di tornare a concorrere con gli altri Paesi europei
6 novembre 2015
L'incontro di ieri presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra le associazioni di rappresentanza dell'autotrasporto ha soddisfatto l'ANITA (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici), secondo cui il verbale di accordo che è stato sottoscritto, con le linee generali del governo per il settore autotrasporto che fanno parte di un pacchetto di norme da presentare nel disegno di legge Stabilità 2016, contiene misure necessarie a rilanciare il settore.
ANITA ha spiegato che le misure di intervento si muovono su tre direttrici. La prima riguarda l'incremento della competitività delle imprese italiane di autotrasporto tramite il rifinanziamento del Fondo di Garanzia per le Pmi, una riduzione del costo del lavoro, la rivalutazione delle spese non documentate e l'introduzione di strumenti per il controllo dei trasporti effettuati in regime di cabotaggio. La seconda direttrice è relativa al tema ambientale con il mantenimento delle risorse strutturali destinate al settore, comprensive degli investimenti destinati all'acquisto di veicoli pesanti Euro VI; l'esclusione dal rimborso delle accise sul gasolio dei veicoli più inquinanti, fino alla classe Euro 2, permettendo così di recuperare risorse da destinare agli altri ambiti di intervento, nonché l'istituzione di un fondo per contribuzione in conto interessi per l'acquisizione di veicoli di nuova generazione, per meglio rispondere ai dettami europei sulle esigenze di miglioramento ambientale. La terza direttrice di intervento è orientata allo split modale tramite i cosiddetti Marebonus e Ferrobonus volti ad incentivare l'utilizzo delle autostrade del mare e il trasporto ferroviario delle merci.
«Le misure per controllare il cabotaggio, per favorire il modal split e per introdurre misure di contenimento del costo del lavoro, come ANITA chiedeva da tempo - ha sottolineato il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner - sono molto importanti in questo momento poiché permetteranno alle imprese italiane di autotrasporto di tornare a concorrere con gli altri Paesi europei, così come gli altri elementi dell'accordo i quali determineranno le condizioni per incrementare la competitività delle imprese di autotrasporto e logistica».
Baumgartner ha quindi manifestato soddisfazione per l'impegno assunto dal Ministero, rappresentato all'incontro dal sottosegretario ai trasporti Del Basso De Caro e dal capo di gabinetto Bonaretti. «I segnali arrivati - ha confermato il presidente di ANITA - sono positivi, di apertura e di presa di coscienza sull'importanza del settore. Le misure inserite nell'accordo favoriranno senz'altro il rilancio dell'economia del Paese e il riposizionamento del settore sui mercati internazionali».
Da parte sua il presidente di FAI-Conftrasporto, Paolo Uggè, ha rilevato che nel corso dell'incontro il Ministero in sostanza ha concretizzato le idee già ipotizzate nella settimana scorsa ed ha reso esplicite le proprie intenzioni sugli interventi che intende realizzare. «Nulla di nuovo - ha osservato - ma queste riguardano proprio l'orientamento di legare l'entità degli interventi alle esigenze di premiare i trasporti più ecologicamente avanzati. Questo principio è dominante per tutti gli interventi ipotizzati».
«Le linee proposte dal governo - ha proseguito Uggè - tendono a mantenere le risorse per 250 milioni oltre a contenere il taglio sul recupero dell'accisa nella misura prevista oggi ad eccezione degli euro 1 e 2. Ci è stato comunicato che l'ipotesi iniziale sul rimborso accise era il taglio lineare secco, in luogo del quale ci è stata proposta una diversa utilizzazione di una parte di quanto si andrà a risparmiare, che sarà destinato a rifinanziare: il fondo di garanzia per le Pmi, il fondo per gli acquisti di veicoli di nuova generazione; la decontribuzione dell'80% per i conducenti che operano nei traffici internazionali e per favorire l'intermodalità. A queste si aggiungeranno gli interventi relativi ai controlli sul cabotaggio, che sarà formalizzato in un protocollo di intesa congiunto con il Ministeri del Lavoro ed dell'Interno».
Uggè ha comunque manifestato prudenza: «esprimere pareri senza aver effettuato un passaggio negli organismi e soprattutto senza tener conto di quanto dovrà essere dettagliato - ha spiegato - sarebbe intempestivo, anche perché il tutto deve essere seguito passo passo. Nel passaggio parlamentare potranno essere inserite modifiche, ecco perché dobbiamo essere prudenti».
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