- L'International Union for Road-Rail Combined Transport (UIRR), l'associazione di categoria del trasporto combinato con sede a Bruxelles, ha esortato l'Unione Europea a introdurre modifiche alla legislazione comunitaria al fine di promuovere lo sviluppo del trasporto combinato e di fermare la crescita del transito di autoveicoli pesanti attraverso le Alpi, traffico che causa congestione, inquinamento e un accelerato degrado delle infrastrutture stradali.
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- Rifacendosi ad un rapporto presentato nei giorni scorsi da EurActiv, che evidenzia come quest'anno sull'autostrada A12 che unisce l'Austria con l'Italia attraverso il Passo del Brennero siano transitati ben due milioni di camion in più rispetto al 2014, «indesiderata crescita del traffico stradale» - ha spiegato UIRR - che è stata favorita «dal crollo del prezzo del petrolio e di conseguenza del prezzo del gasolio» e da «pedaggi autostradali inadeguati che non riflettono i costi di tutte le esternalità connesse al trasporto su strada», l'associazione del trasporto combinato ha rilevato che «entrambi questi fattori producono un abbassamento dei costi del trasporto merci su strada, una riduzione che il trasporto ferroviario merci, e in particolare gli operatori del trasporto combinato, non sono in grado di eguagliare». «Il prezzo del consumo energetico per la trazione, che in misura crescente proviene da fonti rinnovabili - ha ricordato l'UIRR - non è in correlazione con quello quello del diesel e del petrolio, mentre i diritti di accesso alle tracce sono addirittura in aumento, più di recente a causa della loro correlazione con l'internalizzazione dell'inquinamento acustico del trasporto ferroviario».
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- Sottolineando che «il trasporto combinato, sia nella sua versione del trasporto non accompagnato che in quella del trasporto accompagnato (RoLa), offre una soluzione eccellente per attenuare le conseguenze negative di questo indesiderato aumento del traffico di automezzi pesanti», l'UIRR ha rilevato che «sarebbero tuttavia necessarie una serie di misure di regolamentazione per correggere i segnali che gli spedizionieri ricevono relativamente alle tariffe, al fine di fare la scelta giusta».
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- In particolare, secondo l'UIRR, «il quadro normativo dell'Unione Europea sulla tassazione dei prodotti energetici, invariato dal 2003, dovrebbe essere profondamente rivisto per aggiornare il metodo di calcolo delle imposte in modo da riflettere il contenuto energetico del combustibile (necessario per valorizzare i livelli minimi di accise) e di interiorizzare le emissioni di gas serra e le esternalità della dipendenza dal petrolio, mentre la direttiva Eurovignette, che è stata modificata l'ultima volta cinque anni fa, dovrebbe obbligare a sostituire l'attuale circolazione con pedaggi basati sulla distanza incoraggiando l'uso di tariffazione a tempo (vignette) e dovrebbe anche richiedere l'internalizzazione di tutti i costi esterni del trasporto stradale che attualmente sono a carico dei contribuenti: congestione, inquinamento acustico ed emissioni inquinanti, incidenti e distruzione della biodiversità».
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- «I segnali relativi alle tariffe percepiti oggi dagli operatori del mercato - ha sottolineato il presidente dell'UIRR, Ralf-Charley Schultze - sono falsati da una regolamentazione inadeguata e unilaterale, che deve essere rapidamente modificata se vogliamo preservare la qualità della vita a cui siamo abituati in Europa. Sia la direttiva sulla tassazione dell'energia che quella sui pedaggi autostradali devono essere urgentemente aggiornate per salvaguardare le condizioni di vita di cui godono i cittadini in tutta l'Unione Europea».
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