- Per Genova il suo porto è motore e sviluppo della città? Ne è convinto il sindaco del capoluogo ligure, Marco Doria, che ha aperto questo pomeriggio i lavori di una conferenza cittadina su questo tema organizzata dall'amministrazione comunale. Ne sono certi anche i rappresentanti delle altre istituzioni locali presenti oggi all'evento e se ne sono persuasi anche taluni, magari genovesi, che nel Salone di Rappresentanza del Comune hanno preso contatto per la prima volta con il mondo della portualità.
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- Perché oggi, rispetto a ieri - ha ammonito Enrico Musso, professore dell'Università di Genova e direttore del Centro Italiano di Eccellenza sulla Logistica Integrata (C.I.E.L.I.) - l'importanza del porto per lo sviluppo economico della città e per i posti di lavoro che offre ai suoi cittadini è meno percepita rispetto al passato, anche perché più di recente tali valori generati dalle attività marittime non si riversano esclusivamente sulle comunità a più diretto contatto con il porto, ma si diluiscono su aree più vaste attraversate dalla catena logistica delle merci. Se ieri ogni singolo porto svolgeva la propria attività in modo monopolistico, oggi gli scali portuali si confrontano e competono tra loro e sui mercati. Oggi - ha sintetizzato Musso - ci sono più opportunità, ma anche più rischi.
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- Il mutamento del ruolo dei porti all'interno degli scambi commerciali mondiali e delle catene logistiche internazionali avvenuto negli ultimi decenni rende necessario un adeguamento della normativa italiana in materia portuale. Se ne sono detti convinti i rappresentanti delle istituzioni locali così come il commissario straordinario dell'Autorità Portuale di Genova, l'ammiraglio Giovanni Pettorino. Se il rappresentante della Regione Liguria ha confermato che l'ente nel confronto con il governo presenterà la proposta di dare la forma di Spa pubbliche alle Autorità di sistema portuale prefigurate dal provvedimento normativo definito dal governo, il presidente nazionale dei Propeller Clubs italiani, Umberto Masucci, ha posto in evidenza le criticità del nuovo organo di governo di ogni porto che verrebbe istituito con la riforma, in particolare le qualifiche richieste al presidente delle nuove Autorità di sistema portuale e la mancanza di una rappresentanza degli operatori economico-portuali in questi organismi. Masucci ha evidenziato che per anni non si è fatto nulla e che, lodevolmente, negli ultimi mesi si è messo in piedi un disegno di legge sui porti. Forse all'indugio è seguita troppa urgenza?
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