- La Regione Emilia-Romagna ha presentato oggi un piano di riordino delle società in house e delle partecipazioni societarie che sarà approvato dalla giunta regionale nella prossima seduta e che prevede la cessione di otto partecipazioni societarie, il mantenimento di nove quote societarie e la riduzione da sette a quattro delle società in house , iniziativa che secondo le stime dell'ente produrrà risparmi per nove milioni di euro ed entrate fino a 11 milioni di euro dalla vendita delle quote societarie.
-
- Tra le partecipazioni che la Regione intende mantenere figura quella nella S.A.P.I.R. Porto Intermodale Ravenna Spa, la principale impresa terminalista del porto di Ravenna che dispone di banchine per 1.700 metri lineari e aree operative per oltre 500mila metri quadri utilizzate per la movimentazione e lo stoccaggio di merci varie e di rinfuse.
-
- Attualmente la maggioranza del capitale della S.A.P.I.R. è detenuto da istituzioni pubbliche, ovvero dalla Ravenna Holding Spa, società controllata dal Comune di Ravenna che detiene il 18,53% del capitale sociale di S.A.P.I.R., dalla Camera di Commercio di Ravenna con l'11,07% del capitale, dalla Regione Emilia-Romagna con il 10,46%, dalla Provincia di Ravenna con il 9,96% e da altri enti con il 2,74%. La restante quota del 47,25% di S.A.P.I.R. è in mano a privati, tra cui figurano la Cassa di Risparmio di Ravenna con il 14,06%, la Fin.Coport della Compagnia Portuale Srl di Ravenna con il 13,41%, il gruppo Eni con il 7,79% e la Pir Finanziaria con il 7,54%.
-
- Tra le altre società di cui la Regione vuole mantenere la partecipazione figura nel settore dei trasporti anche la Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna Spa, di cui l'ente regionale detiene l'8,80% del capitale, mentre la Regione vuole cedere il 14,26% posseduto in Infrastrutture Fluviali Srl, società che offre servizi portuali ai diportisti e servizi di trasporto fluviale sul fiume Po.
|