- «Questo è un momento molto brutto per gli agenti marittimi». «Quando ho iniziato a lavorare c'erano 42 società armatoriali genovesi. Oggi ce ne sono solo due». Bastano queste due frasi, nell'ordine di Augusto Cosulich e di Lorenzo Banchero, per definire qual è realmente lo stato attuale del mercato dello shipping in cui operano gli agenti e i broker marittimi genovesi che aderiscono ad Assagenti, l'associazione di categoria che oggi ha tenuto la propria assemblea annuale al Palazzo della Meridiana del capoluogo ligure. Una percezione che non è confinata a navigati imprenditori del settore come Cosulich e Banchero, che certamente hanno visto tempi migliori, ma è comune anche tra i più giovani manager marittimi genovesi: «oggi - ha confermato Aldo Negri, presidente del Gruppo Giovani di Assagenti - gli imprenditori sono un po' scoraggiati».
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- Se fino a pochi anni fa al centro delle critiche degli operatori marittimo-portuali c'erano i rappresentanti delle istituzioni, rei di non recepire le sollecitazioni e soprattutto di non mettere in atto le proposte del mondo imprenditoriale, negli ultimi tempi sono invece gli amministratori pubblici ad invitare i rappresentanti delle aziende a credere nel futuro e ad adoperarsi per lo sviluppo. Singolare come questa inversione di ruoli sia avvenuta in concomitanza con la scelta delle associazioni di categoria di trasformare i loro consessi in talk show, esibizioni nelle quali, così come nei salotti buoni, tutti parlano molto e nessuno dice ciò che pensa. Una giocata con tutte briscole in mano per i politici.
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- Oggi il ruolo del pungolatore è toccato a Giovanni Toti, da meno di un anno presidente della Regione Liguria, che ha esortato gli agenti marittimi a guardare al futuro con fiducia perché oggi - ha sottolineato - ci sono tutte le condizioni perché Genova, il suo porto, e la Liguria nella macroregione con la Lombardia e il Piemonte possano proporsi veramente come il motore logistico della ripresa economica, di cui Toti intravede già i segnali.
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- Usciti dal salotto, dall'atrio colonnato del Coppedè di Palazzo della Meridiana e da Genova e dalla Liguria in questo caso, non è tutto rose e fiori. Anzi. Toti si è dichiarato dubbioso per la «beatificazione» della riforma della portualità nazionale allo studio del governo che, secondo il presidente dell'ente regionale ligure, va nella direzione di una «programmazione filosovietica» tanto accentra il potere decisionale nelle mani dello Stato e della politica, accentuando ancor più il valore del criterio politico quale unico principio per l'allocazione delle risorse economiche ai porti.
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- Al “bando al pessimismo!” doverosamente lanciato dal conduttore/presidente di Assagenti, Gian Enzo Duci, hanno risposto Cosulich e Banchero. L'amministratore delegato della Fratelli Cosulich, ha faticato a raccogliere l'invito, conscio com'è che il «terremoto» che - come ha ricordato - sta scuotendo il mercato del trasporto marittimo di linea è irto di insidie. Cosulich ha comunque confermato che quello dell'agente marittimo è il mestiere «più bello del mondo» e che anche oggi ci sono concrete possibilità per chiunque di affermare la propria professionalità. Anche il presidente di Banchero Costa non ha voluto deludere il moderatore Duci specificando che non ha motivo di non ritenere che «le cose non debbano migliorare» dato che il mercato in cui operano agenti e broker «è ciclico», senza chiarire però se stiamo attraversando un microciclo che si può concludere nell'arco di alcuni anni o di un macrociclo che magari può durare secoli. Un appello raccolto anche da Toti che, pur ribadendo che quella per la portualità non è certo una delle migliori riforme possibili, se non altro rappresenta una novità e, come tale, uno stimolo.
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- Nei loro videointerventi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, e i presidenti delle Regioni Lombardia e Piemonte, Roberto Maroni e Sergio Chiamparino, hanno assicurato che la portualità ligure è essenziale per lo sviluppo della macroregione del nord-ovest e della nazione, mentre la responsabile dell'ufficio di Lugano della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Marina Bottinelli, ha illustrato quello che le aziende elvetiche vorrebbero e non hanno dalla portualità ligure, primo fra tutti un unico scalo portuale di riferimento.
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- Bruno Bellio
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