- Ieri la Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera, come mercoledì l'Ottava Commissione del Senato ( del 7 luglio 2016), ha approvato, con condizioni e osservazioni, una proposta di parere favorevole relativamente allo schema di decreto legislativo sulla riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali. Si tratta dell'ultimo passaggio parlamentare prima del via libera definitivo da parte del Consiglio dei ministri.
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- Lo schema di decreto legislativo prevede tra l'altro l'accorpamento delle 24 Autorità Portuali esistenti attraverso l'istituzione di 15 Autorità di Sistema Portuale (AdSP) che coordineranno un insieme di 54 porti e avranno sede nei porti centrali delle reti transeuropee di trasporto, definiti “core” dalla normativa europea.
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- La proposta di parere del relatore Marco Tullo del Partito Democratico approvata dalla Commissione della Camera dei deputati, relativamente alla conservazione dell'autonomia amministrativa e finanziaria di Autorità Portuali già costituite, «evidenzia l'opportunità di prevedere che, su richiesta motivata del presidente della Regione, da presentarsi entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, possa essere disposto, sulla base di criteri oggettivi di valutazione della richiesta stessa, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, un congruo termine di proroga dell'autonomia finanziaria e amministrativa dei porti interessati, tenendo comunque conto delle considerazioni svolte sul punto nel parere del Consiglio di Stato e dell'esigenza di una piena e tempestiva attuazione della riforma».
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- A tal proposito, nel corso della seduta della Commissione, la pidiessina Anna Maria Carloni ha rilevato come «nella definizione dell'atto in esame un elemento di complessità sia stato introdotto dalla modifica richiesta dalla Conferenza delle Regioni nell'ambito del parere della Conferenza unificata, relativa alla moratoria per i porti già sede di Autorità Portuale, in modo da garantire il mantenimento dell'autonomia finanziaria e amministrativa di questi stessi porti per un periodo fino a 36 mesi». La deputata ha ricordato «che la questione è stata oggetto di dibattito nel corso dell'esame della Commissione, con l'affermazione di posizioni fortemente contrastanti» e, prendendo atto che «l'ipotesi si presenta come l'esito di una delicata mediazione politica tra il governo e le regioni», Anna Maria Carloni si è detta convinta che, «nello spirito della riforma, non dovrebbero essere introdotti elementi che ne pregiudichino l'effettiva applicazione e ne mettano a rischio l'efficacia» e ha giudicato «comunque apprezzabile la modifica proposta nel parere che fa riferimento ad un termine di proroga congruo per una eventuale dilazione nell'avvio del nuovo sistema, che pertanto può essere anche inferiore ai 36 mesi, e che evidenzia l'esigenza di tener conto delle considerazioni svolte sul punto nel parere del Consiglio di Stato». Carloni ha richiesto, per il riconoscimento della proroga, «motivi oggettivi di indubbia validità» ed ha concluso invitando «il governo, che dovrà valutare le motivazioni addotte dalle regioni per la richiesta di proroga, di prestare la massima attenzione affinché siano concesse proroghe nei soli casi in cui ciò risulti indispensabile in ragione di esigenze indubitabili connesse al funzionamento dei porti in questione».
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- Analoga preoccupazione è stata manifestata da Sandro Biasotti (Forza Italia - Il Popolo della Libertà), che ha evidenziato l'eventualità «che si moltiplichino le richieste di differimento dell'applicazione del nuovo sistema».
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- Nel suo intervento, richiamando la competenza statale sui porti di interesse nazionale, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha formulato «l'impegno a valutare le richieste di proroga che saranno avanzate dalle Regioni sulla base di elementi rigorosi e oggettivi».
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