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Ancora un trimestre in perdita per Premuda
La compagnia sottolinea la necessità di finalizzare l'accordo per la ristrutturazione dei debiti in tempi rapidi, non oltre la fine del 2016
11 agosto 2016
La società armatoriale italiana Premuda è giunta a registrare il diciannovesimo periodo trimestrale archiviato con una perdita netta. La compagnia ha infatti chiuso il secondo trimestre del 2016 con un risultato economico netto di segno negativo e pari a -5,7 milioni di euro, in miglioramento rispetto ad una perdita netta di -25,3 milioni di euro nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi base time charter sono diminuiti del -20,7% scendendo a 11,5 milioni di euro e il risultato operativo è stato di segno negativo e pari a -3,3 milioni di euro rispetto ad un risultato di segno negativo per -24,1 milioni di euro nel periodo aprile-giugno del 2015.
Nel primo semestre del 2016 la compagnia italiana ha registrato ricavi base time charter pari a 22,6 milioni di euro, con un calo del -24,5% sulla prima metà dello scorso anno. Risultato operativo e risultato netto sono stati entrambi di segno negativo e pari a -8,1 milioni e -12,9 milioni di euro rispetto a risultati di segno negativo per -27,9 milioni e -39,9 milioni di euro nei primi sei mesi del 2015.
Premuda ha spiegato che il risultato del primo semestre di quest'anno è stato negativamente influenzato «da un mercato dei noli dei carichi secchi risultato assai inferiore ai già negativi valori registrarti nel primo semestre e nell'intero esercizio 2015, solo in parte mitigato dalle coperture commerciali definite in passato ed ancora disponibili; dalla riduzione della flotta impiegata rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente per le dismissioni realizzate nell'ultima parte dell'esercizio 2015 e per il mantenimento in disarmo per l'intero semestre della motonave Four Springs; dalla mancanza di ricavi da parte della FPSO Four Rainbow, oggi posseduta dalla collegata Anteros, rimasta in disarmo per tutto il primo semestre in attesa di un nuovo progetto di impiego; dal peso degli interessi passivi, ancora gravati dagli elevati spread applicati sulle ultime operazioni realizzate, in attesa di una possibile riduzione nell'ambito dell'accordo per la ristrutturazione dei debiti; dal peso dei costi di struttura, che continuano a scontare gli oneri del processo di ristrutturazione dei debiti, non ancora concluso».
Inoltre la compagnia ha evidenziato che «i raffronti col corrispondente periodo dell'esercizio precedente non sono omogenei in quanto lo stesso era gravato da alcuni fattori negativi aventi natura non ricorrente riguardanti in particolare: lunghi periodi di sosta per avarie e lavori che avevano riguardato tre unità dry; svalutazioni di tre unità per le quali era prevista la vendita a terzi nel breve periodo; differenze passive di cambio, non realizzate, relative all'adeguamento ai cambi di fine periodo dei finanziamenti denominati in dollari relativi alle società del gruppo che predispongono il bilancio in euro». Premuda ha specificato che «al netto di tali fattori, la perdita del primo semestre 2015 sarebbe risultata di 14,3 milioni di euro, comunque superiore al corrispondente valore di 12,8 milioni di euro realizzato nel primo semestre 2016».
La società italiana ha reso noto che dopo la chiusura del primo semestre 2016 ha assunto efficacia la cessione a Pillarstone dei crediti vantati da Unicredit, Carige e Gruppo Intesa nei confronti delle diverse società del gruppo Premuda ( del 6 luglio 2016) e che sono al momento in corso le procedure per il trasferimento delle garanzie ad essi correlate (ipoteche navali, assegnazione delle coperture assicurative, pegno su azioni). Premuda ha precisato che al termine della pausa estiva riprenderanno le negoziazioni con Pillarstone e le altre banche creditrici per la finalizzazione dell'accordo per la ristrutturazione dei debiti, «indispensabile presupposto - ha ricordato Premuda - della continuità aziendale». La compagnia ha sottolineato che, tenuto conto del trend di riduzione dei mezzi propri prodotto dal mercato dei noli, «risulta indispensabile concludere il processo in tempi rapidi, non oltre la fine del corrente esercizio».
«L'eventualità che non si addivenga all'accordo definitivo entro il termine anzidetto - ha specificato la compagnia - si configura come una rilevante incertezza che può far sorgere significativi dubbi sulla capacità del gruppo Premuda di continuare ad operare sulla base del presupposto della continuità aziendale. Gli amministratori di Premuda hanno tuttavia mantenuto la ragionevole convinzione che le probabilità di giungere ad un accordo con i creditori siano superiori rispetto all'ipotesi di fallimento delle trattative ed al conseguente verificarsi di altri scenari di natura concorsuale e pertanto, sulla base di ciò hanno predisposto la relazione finanziaria relativa al primo semestre 2016 sulla base della continuità aziendale».
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