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Nel 2015 in Italia si sono verificati 232 sinistri marittimi (-25,6%)
Nel periodo 2007-2015 il calo degli incidenti è stato del -33,5%
22 settembre 2016
Lo scorso anno in Italia si sono verificati 232 incidenti marittimi, con un calo del -25,6% rispetto a 312 nel 2014 e del -33,5% rispetto a 349 sinistri nel 2007. Nel 2015 le navi coinvolte negli incidenti sono state 284 (-27,4% sul 2014) e sono state perdute 22 navi (-12,0%) nell'ambito di incidenti che hanno provocato complessivamente la morte di nove persone e il ferimento di altre 38 rispetto a 38 morti e 84 feriti nel 2014.
Dati relativi ai sinistri marittimi, distinti per anno - Periodo 2007-2015
anno
Sinistri
Navi coinvolte
Unità perdute
Morti
Feriti
2007
349
440
1
25
212
2008
322
403
19
16
214
2009
388
472
13
16
94
2010
361
437
26
12
79
2011
337
433
37
227
91
2012
307
386
41
39
226
2013
298
405
28
359
227
2014
312
391
25
38
84
2015
232
284
22
9
38
Totale periodo
2.906
3.651
212
741
1.265
Fonte: Elaborazione su dati MIT - Capitanerie di Porto
Lo evidenzia il “Rapporto sui sinistri marittimi 2015” realizzato dalla Direzione Generale per la vigilanza sulle Autorità Portuali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che contiene uno studio sulle dinamiche e sulle cause più frequenti degli incidenti e sinistri marittimi, con l'obiettivo di individuare e risolvere le criticità esistenti. Inoltre, attraverso l'individuazione delle cause e delle dinamiche più ricorrenti e alla emanazione di raccomandazioni utili alla loro prevenzione, il documento si propone di quale strumento utile per gli operatori del comparto marittimo per elevare i livelli di sicurezza della navigazione marittima e del lavoro a bordo delle navi.
Il rapporto evidenzia tra l'altro che nel periodo 2007-2015 la sinistrosità delle sole navi nazionali è risultata in costante diminuzione a partire dall'anno 2009, anche se si è rilevato un incremento nella consistenza annua sia dei decessi che dei ferimenti nei sinistri marittimi dovuto principalmente ai due gravi incidenti avvenuti nel 2012 e nel 2014 alle navi Costa Concordia e Norman Atlantic, nell'ambito di un quadro altrimenti piuttosto uniforme sia dei decessi sia dei ferimenti causati da sinistro marittimo, che appaiono anzi in flessione nel corso dell'ultimo biennio 2014-2015.
Inoltre il documento specifica che il quadro complessivo degli incidenti occorsi nelle acque nazionali, o in quelle ad esse limitrofe, indipendentemente dalla loro bandiera, presenta dati contrastanti: anche se il numero di incidenti in mare è risultato in diminuzione a partire dal 2009, si è rilevato un forte incremento nel numero di ferimenti e decessi in mare negli anni dal 2011 al 2013 dovuto principalmente a gravissimi sinistri marittimi occorsi a navi di provenienza ignota o extracomunitaria.
Nella maggioranza dei casi individuati, come causa principale del sinistro è risultato predominante l'errore umano (50,43% dei fattori causali individuati nel periodo 2007-2015). Inoltre si è rilevato che la tipologia di sinistro marittimo più frequente, ovvero gli affondamenti, ha principalmente come fattori causali gli errori o le omissioni nella manutenzione dell'unità navale e degli apparati di bordo, e le criticità legate alle merci o persone, trasportate a bordo in quantità eccessiva o distribuite in modo tale da rendere instabile l'unità navale. Invece altre due categorie di sinistro molto frequenti, avvenute complessivamente su oltre metà delle unità di tipo commerciale, ovvero le collisioni e gli urti, è risultato siano state causate preminentemente da criticità legate alla mancata osservanza delle regole da 5 a 7 e da 12 a 18 del Regolamento COLREG, e in particolare alla mancata osservanza del servizio di vedetta a bordo della nave.
Numero di unità coinvolte in sinistri marittimi, distinte per anno e per tipo di unità navale - Periodo 2007-2015
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