- Le autorità americane hanno comminato alla compagnia crocieristica Princess Cruises del gruppo statunitense Carnival Corporation una multa di 40 milioni di dollari, sanzione - ha sottolineato il Dipartimento di Giustizia USA - che è la più elevata per un inquinamento intenzionale in mare e per atti intenzionali volti a coprire l'illecito.
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- La multa è conseguenza di un patteggiamento per un inquinamento provocato dalla nave da crociera Caribbean Princess che ha toccato diversi porti degli Stati Uniti in Florida, Maine, Massachusetts, New Jersey, New York, Porto Rico, Rhode Island, South Carolina, Texas, Isole Vergini statunitensi e Virginia.
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- L'indagine è scattata a seguito di informazioni fornite alla US Coast Guard dalla britannica Maritime and Coastguard Agency (MCA) che ha segnalato che un ufficiale di macchina appena imbarcato sulla Caribbean Princess ha riferito che una cosiddetta “magic pice”, tubazione che consente di scaricare liquidi contaminati, era stata usata il 23 agosto 2013 per lo scarico illegale di rifiuti oleosi al largo della costa inglese. L'ufficiale che aveva segnalato l'illecito aveva lasciato l'incarico quando la nave aveva raggiunto Southampton, mentre il direttore di macchina e il primo ufficiale di macchina avevano ordinato ai subordinati di mentire e di coprire l'illecito rimuovendo la tubazione. Il dipartimento di Giustizia americano ha spiegato che il 14 settembre 2013 la Guardia Costiera USA ha ispezionato la Caribbean Princess al suo arrivo a New York riscontrando che alcuni membri dell'equipaggio continuavano a mentire secondo gli ordini ricevuti.
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- Il dipartimento ministeriale statunitense ha specificato che, in base alla documentazione depositata in tribunale, si è accertato che la Caribbean Princess stava effettuando scarichi illegali dal 2005, appena un anno dopo l'inizio della sua attività, e che sono stati utilizzati diversi metodi per queste azioni illecite. Inoltre il Dipartimento ha specificato che sono state scoperte pratiche illegali attuate anche da altre quattro navi della Princess Cruises, la Star Princess, la Grand Princess, la Coral Princess e la Golden Princess.
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- «In questo caso - ha sottolineato il procuratore generale John C. Cruden - l'inquinamento è il risultato di più di semplici atti illeciti compiuti su una nave. Offre una percezione molto negativa della cultura e della gestione della Princess. Questa - ha denunciato - è una compagnia ben consapevole e che avrebbe dovuto fare meglio. Speriamo che l'esito di questo caso possa non solo di tracciare un nuovo corso per questa compagnia, ma anche per altre».
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- Ha rincarato la dose il procuratore Wifredo A. Ferrer, che ha evidenziato come questo caso sia «particolarmente preoccupante perché la famiglia di compagnie della Carnival ha una storia documentata di violazioni ambientali, anche nel Distretto Sud della Florida. Confidiamo - ha aggiunto - che tutte le società rispettino i regolamenti che sono in vigore per proteggere le nostre risorse naturali e prevenire danni ambientali». Questo caso - ha concluso - «dovrebbe inviare il forte messaggio alle altre compagnie che il governo degli Stati Uniti continuerà a far rispettare una politica di tolleranza zero relativamente al deliberato inquinamento marino che mette in pericolo le innumerevoli specie animali, la vita marina e gli esseri umani che contano su acque pulite per sopravvivere».
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