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Un pasticcio la scelta della sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale
Catania, anziché Augusta, lo sarà per non più di due anni, assicura il ministro Delrio
30 gennaio 2017
Si sta rivelando un vero e proprio pasticcio quello combinato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, firmando un decreto che assegna a Catania anziché ad Augusta la sede dell'Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar di Sicilia Orientale, istituzione la cui creazione è prevista dal decreto legislativo n. 169 del 4 agosto scorso di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità Portuali.
La nuova norma, al comma 3 dell'articolo 7, prevede che le sedi delle 15 nuove AdSP che devono assumere la gestione dei porti in precedenza sotto la giurisdizione di 24 Autorità Portuali italiane siano istituite nella “sede del porto centrale, individuato nel Regolamento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, ricadente nella stessa AdSP. In caso di due o più porti centrali ricadenti nella medesima AdSP - specifica il decreto - il ministro indica la sede della stessa. Il ministro, su proposta motivata della regione o delle regioni il cui territorio è interessato dall'AdSP, ha facoltà di individuare in altra sede di soppressa Autorità Portuale aderente alla AdSP, la sede della stessa”.
A quest'ultima facoltà di cambio di sede si è appellato il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che ha richiesto al ministro di individuare quale sede dell'istituenda AdSp del Mar di Sicilia Orientale il porto di Catania, che a differenza di Augusta non fa parte dei porti della rete centrale della rete transeuropea dei trasporti in base al regolamento n. 1315 dell'11 dicembre 2013 dell'Unione Europea. Inoltre Crocetta si è appellato al comma 2 dell'articolo 22 del decreto legislativo dello scorso 4 agosto per chiedere anche il mantenimento, per un periodo di 36 mesi, dell'autonomia finanziaria e amministrativa dell'Autorità Portuale di Catania.
L'assegnazione della sede della nuova AdSp a Catania ha fatto infuriare gli operatori dello scalo portuale e della città megarese e giubilare il sindaco di Catania, Enzo Bianco, che ha sottolineato come il decreto stabilisca «che il capoluogo etneo sarà il punto nevralgico del sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale». Per Maria Concetta Di Pietro, sindaco di Augusta, «il parere vincolante di Crocetta sul porto di Augusta smaschera i giochi politici del Partito Democratico», partito in cui milita Bianco così come il ministro Delrio. La cinquestelle Di Pietro, via facebook, ha accusato il presidente della Regione Siciliana di aver mentito spudoratamente asserendo tra l'altro nella sua richiesta al ministro di aver sentite le istituzioni locali, mentre - ha denunciato il sindaco - «ad Augusta non ha sentito proprio nessuno!»
Al di là delle motivazioni che hanno indotto Delrio ad accogliere le richieste di Crocetta, desta perplessità il fatto che quella del ministro sia una scelta a termine: il decreto prevede infatti che Catania sia sede transitoria per un periodo di non più di due anni. Altri due anni - così sembra - per assumere decisioni che già da tempo erano state definite non più rinviabili.
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