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Alsea chiede alla politica di considerare da un punto di vista logistico l'Italia come un sistema con cuore in Lombardia
Schiavoni: permangono criticità nei collegamenti con i porti, gli aeroporti ed i valichi nonché nelle pratiche di impresa
14 giugno 2017
Nell'area logistica milanese sono insediate 1.500 imprese di servizi logistici e oltre 15.000 società di autotrasporto che realizzano un giro d'affari di 20 miliardi di euro, pari al 26% circa del mercato italiano. Inoltre nella regione logistica milanese sono presenti il 22% delle imprese italiane che occupano il 29% degli addetti del settore e qui è presente il 35% di tutti i magazzini conto terzi in Italia. Lo sottolinea uno studio realizzato dal professor Fabrizio Dallari della LIUC Università Castellanza che è stato presentato oggi nel corso dell'assemblea dell'Alsea - Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori.
Evidenziando la consistenza di queste cifre, il presidente di Alsea, Betty Schiavoni, ha chiesto ai decisori politici di considerare l'Italia, da un punto di vista logistico, come un sistema, il cui cuore si trova in Lombardia. Rilevando che l'Italia negli anni passati ha investito ingenti risorse in opere infrastrutturali slegate fra loro, nate forse troppo spesso per accontentare localismi diffusi, Schiavoni ha manifestato apprezzamento per il lavoro svolto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, che - ha ricordato - «ha realizzato il Piano Nazionale dei Porti e della Logistica e si appresta a realizzare quello degli aeroporti, partendo proprio dalla visione del Paese come un sistema unico, in cui si vogliono valorizzare le tipicità dei territori senza sottrarsi, tra comunità limitrofe, piccoli traffici ma cercando di crescere tutti insieme».
Alsea ha quindi avanzato la richiesta ai decisori politici di confrontarsi con gli imprenditori lombardi su questi argomenti perché risiedono in Lombardia le principali imprese del settore. «Permangono - ha osservato Schiavoni - criticità nei collegamenti con i porti, gli aeroporti ed i valichi nonché nelle pratiche di impresa, non ai livelli con quelli delle city region del Nord Europa. Vi sono carenze di personale nelle amministrazioni pubbliche che intervengono nel momento doganale e che penalizzano le imprese. Pensiamo alle dogane, le cui performance da un punto di vista della fluidificazione dei traffici sono a livelli ottimali, ma soprattutto all'USMAF, che negli ultimi mesi ha generato ritardi insostenibili per i tempi attuali del commercio internazionale».
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