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È terminato il programma comunitario VetPort che ha coinvolto 79 lavoratori portuali
Sei i porti partner del progetto: Cork, Livorno, Piombino, Venezia, Rotterdam e Valencia
7 novembre 2017
A Livorno, nella sala Ferretti della Fortezza Vecchia, si è tenuto il seminario conclusivo di VetPort, il progetto coordinato dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale che in tre anni ha permesso ai lavoratori dei porti di Livorno e Piombino di operare negli scali portuali dell'UE e viceversa attraverso un programma di interscambio.
Sono stati in totale 79 i lavoratori portuali (32 manager di terminal, 29 planner che seguono le attività di piazzale e 18 autisti) che nei periodi di mobilità (36 mesi di lavoro in tutto) sono andati a lavorare nei 23 terminal di sei porti partner del progetto: Cork (Irlanda), Livorno, Piombino, Venezia, Rotterdam e Valencia. Relativamente ai soli porti di Livorno e Piombino, i terminal coinvolti sono stati sette, di cui quattro dello scalo labronico e tre del porto piombinese, per un totale di 34 lavoratori attivi in periodi di mobilità all'estero.
Il progetto, sviluppato dall'AdSP del Mar Tirreno Settentrionale in sinergia con Provincia di Livorno Sviluppo, la società della Provincia di Livorno e dell'authority portuale, è costato 450mila euro e ha definito i modelli standardizzati di queste tre figure professionali.
«VetPort - ha sottolineato la dirigente di Provincia di Livorno Sviluppo, Maria Grazia Lotti - proietta il sistema portuale dell'Alto Tirreno verso una dimensione europea, stabilendo standard minimi formativi comuni riconoscibili a livello comunitario che consentano ad un lavoratore portuale locale di spendersi anche fuori dai confini nazionali».
«Il Sistema dell'Alto Tirreno - ha ricordato il presidente dell'AdSP, Stefano Corsini, - vanta una tradizione di lungo corso nel campo della formazione. Siamo felici di aver portato a termine questo progetto europeo, di cui siamo stati promotori. Le reti di relazioni umane sono più durature degli stessi enti che le hanno promosse, e siamo convinti che per parlare di futuro oggi occorra investire sempre di più sul capitale umano».
Intanto l'AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha reso noto che l'ente ha sottoscritto con Regione Toscana, Autorità Idrica Toscana, Comune di Livorno e Asa un protocollo di intesa per arrivare a delocalizzare il depuratore del Rivellino in un'area di proprietà dell'authority portuale, in fondo a via Enriques, e per definire un programma di interventi urgenti finalizzati a raggiungere gli obiettivi di qualità dello scarico delle acque trattate dall'impianto di depurazione. «La delocalizzazione dell'impianto di depurazione delle acque reflue dalla zona del Rivellino - ha spiegato Corsini - garantirà al porto benefici importanti e contribuirà a migliorare la qualità delle acque portuali così come richiesto dalla Valutazione Ambientale Strategica sul Piano Regolatore Portuale. Crediamo in questo progetto a tal punto da mettere a disposizione della cittadinanza aree di nostra proprietà ad est del terminal ferroviario del Calambrone per il trasferimento del depuratore».
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