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D'Agostino (Assoporti): accolgo con piacere la chiusura della questione grandi navi a Venezia
Il Comitato No Grandi Navi boccia la decisione del Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia
9 novembre 2017
L'esito della riunione di martedì a Roma del Comitato interministeriale di indirizzo, coordinamento e controllo sulla Laguna di Venezia, conclusasi con la decisione di trasferire in un prossimo futuro gli approdi delle grandi navi passeggeri dalla Stazione Marittima di Venezia a Porto Marghera e di avviare nel contempo un esame delle altre possibilità per le navi entro determinate dimensioni di raggiungere la Stazione anche attraverso il Canale Vittorio Emanuele III, transitando sempre per la porta di Malamocco ( dell'8 novembre 2017), ha raccolto l'apprezzamento dei rappresentanti delle istituzioni e degli operatori attivi nel settore crocieristico.
Tra gli altri, il presidente dell'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti), Zeno D'Agostino, ha evidenziato che, «dopo anni di stallo e numerosi studi e interventi sull'argomento, con la nuova organizzazione della portualità si è giunti a una soluzione che è stata favorevolmente accolta da operatori e istituzioni. Accolgo con piacere - ha concluso D'Agostino - la chiusura della questione grandi navi a Venezia. Si apre un futuro positivo non solo per il porto direttamente interessato, ma anche per tutti i porti del versante Adriatico».
Dello stesso tenore la valutazione della rappresentanza italiana dell'associazione crocieristica internazionale Cruise Lines International Association (CLIA). «Siamo soddisfatti - è il commento dell'organizzazione delle compagnie crocieristiche che operano in Italia - che le autorità abbiano confermato la fiducia che da tempo riponiamo nella percorribilità del Canale Vittorio Emanuele, così che si potrà consentire l'accesso alle navi più grandi evitando l'entrata dal Bacino di San Marco, come anche nella soluzione di Marghera in tempi più estesi. Siamo consapevoli che i prossimi cruciali passi dovranno essere sciolti prima della finalizzazione conclusiva del piano. Facciamo appello alle autorità - ha specificato CLIA Italy - per essere sicuri che ciò avvenga in modo meticoloso e il più velocemente possibile. Come sempre, CLIA e le compagnie associate saranno attivamente impegnate per assicurare che le crociere possano continuare ad entrare in sicurezza nella Laguna di Venezia e ad operare in tutto il mare Adriatico».
Sul chi va là, invece, il Comitato No Grandi Navi, che da tempo chiede l'allontanamento tout court delle grandi navi da Venezia. «Sindaco e ministri - sottolinea in una nota il Comitato - dichiarano vittoria, gestendo le proprie intenzioni: mantenimento della Marittima per le navi piccole e di medie dimensioni - queste ultime dovrebbero giungervi attraverso il Canale Vittorio Emanuele - e banchine a Marghera per le navi più grandi. In realtà dagli atti del Comitatone - denuncia il Comitato No Grandi Navi - si può leggere un'altra situazione: l'inesistenza del progetto a Marghera e l'attesa dell'assenso sulla commistione di traffici da parte della Capitaneria, la necessità di sottoporre alla Valutazione di Impatto Ambientale l'adeguamento del Vittorio Emanuele (altri adeguamenti di canali pre-esistenti son già stati bocciati dalla VIA) e, soprattutto, l'apertura ad altre possibilità, che possano guardare anche alle bocche di porto, quindi all'estromissione dalla Laguna. I comitati annunciano il mantenimento dell'attenzione e il proseguimento della battaglia contro il passaggio delle grandi navi all'interno della Laguna».
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