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A Bologna il meeting finale del progetto europeo Seafront sulle tecnologie per il contenimento del biofouling
Vi hanno preso parte rappresentanti di cinque multinazionali, sette PMI e sette istituti di ricerca provenienti da otto Stati UE
10 gennaio 2018
Nei giorni scorsi a Bologna si è tenuto l'evento conclusivo di Synergistic Fouling Control Technologies - Seafront, il progetto europeo incentrato sullo sviluppo delle tecnologie per la riduzione delle resistenze idrodinamiche e per il controllo e del biofouling, ovvero delle incrostazioni biologiche che si formano sulle superfici immerse in acqua di mare, in particolare sulle carene delle navi.
Ai due giorni dell'evento, che è stato organizzato dall'azienda italiana di biotecnologie Bio-on, hanno partecipato 50 rappresentanti di cinque multinazionali, sette PMI e sette istituti di ricerca provenienti da otto Stati membri dell'UE, che hanno presentato e discusso i risultati raggiunti nei quattro anni di attività svolte nello sviluppo di rivestimenti ecocompatibili che impediscono l'accumulo indesiderato di organismi marini su imbarcazioni, navi, centrali e altre installazioni acquatiche.
Combinando più approcci e tecnologie antivegetative il progetto ha raggiunto i seguenti obiettivi: soluzioni di rivestimento economicamente vantaggiose con impatto ambientale ridotto come determinato dal ciclo di vita del prodotto e dalla valutazione dell'eco-efficienza; miglioramento della dissuasione del biofouling e/o rilascio del biofouling; riduzione della resistenza idrodinamica con conseguente miglioramento del 5% dell'efficienza operativa.
In parallelo sono stati sviluppati una forte comprensione della meccanicistica e nuovi metodi di test predittivi delle prestazioni per fornire feedback e informare l'evoluzione della tecnologia e selezionare così i rivestimenti promettenti per le prove sul campo.
I rivestimenti di controllo degli incrostanti sviluppati nell'ambito del progetto coordinato dall'Istituto Olandese dei Polimeri (Dutch Polymer Institute - DPI) non rilascia sostanze chimiche o altre sostanze nocive non biodegradabili nell'ambiente marino. Inoltre, i rivestimenti ridurranno la resistenza idrodinamica di navi e imbarcazioni, diminuendo il consumo di carburante e quindi riducendo sostanzialmente le emissioni di CO2. Infine, i nuovi rivestimenti porteranno a notevoli risparmi sui costi operativi migliorando l'efficienza degli impianti di energia che sfruttano le correnti e riducendo la frequenza di manutenzione e pulizia nelle infrastrutture offshore e anche nella struttura di acquacoltura.
Il budget del progetto Seafront ammontava a 11,2 milioni di euro, finanziato con otto milioni di euro di contributo della Commissione Europea nell'ambito del Settimo Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo (7°PQ), call Ocean of Tomorrow.
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