- Lo scorso anno nei porti gestiti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, il nuovo ente nato pochi mesi fa dall'accorpamento delle Autorità Portuali di Cagliari e del Nord Sardegna che gestisce i porti di Cagliari, Foxi-Sarroch, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme e Santa Teresa di Gallura, sono approdate complessivamente oltre 260 navi da crociera per un traffico di 565mila crocieristi a cui si aggiungono 5,6 milioni di passeggeri dei traghetti.
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- I dati del traffico passeggeri movimentato nel 2017 dai porti sardi sono stati presentati oggi dal presidente dell'AdSP del Mare di Sardegna, Massimo Deiana, e dal suo staff, che hanno evidenziato come la stagione crocieristica sarda sia distribuita su tutti i 12 mesi dell'anno, con attracchi in banchina dai primi giorni di gennaio all'ultima settimana di dicembre per il Sud isolano e dal mese di marzo a quello di novembre per il Nord.
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- Dei circa 565mila crocieristi totali dello scorso anno, 430.534 sono passati da Cagliari, 96.024 da Olbia, 35.901 da Porto Torres, 1.110 da Golfo Aranci e 600 da Oristano. La ripartizione del numero navi vede lo scalo cagliaritano in pole position con 164 crociere, Olbia con 67, Porto Torres con 27, Golfo Aranci con quattro ed Oristano con una sola toccata.
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- Attualmente per la stagione crocieristica 2018 sono circa 250 gli scali totali previsti per tutta l'isola, numeri provvisori che cresceranno nei prossimi mesi con le prenotazioni che deriveranno dalla presentazione della nuova offerta “Destinazione Sardegna” nel corso dei numerosi incontri internazionali in agenda, dalle fiere, ai summit, fino agli appuntamenti ristretti con gli executives delle compagnie crocieristiche. L'ente portuale sardo ha precisato che la crescita prevista nel 2018 interesserà anche il numero di crocieristi rispetto all'anno precedente perché nuove navi, di maggiore capienza, si affacceranno sui due principali porti di Cagliari ed Olbia, con una previsione di arrivi che si attesterà sulle 600mila unità.
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- Relativamente ai traghetti, nel 2017 il dato più rilevante resta quello del porto di Olbia, che si attesta a quasi 2,7 milioni di passeggeri, seguito da Porto Torres con 992.678, Portovesme con 702.488, Golfo Aranci con 687.297, Cagliari con 294.584 e Santa Teresa con 273.490. Risultati - ha specificato l'AdSP - che si stabilizzano su quel 15% in più registrato nel 2016 rispetto all'anno precedente, confermando la ripresa del settore avviata due anni fa dopo il pesante crollo del trasporto marittimo.
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- «Quello presentato oggi, più che un semplice bilancio - ha osservato Massimo Deiana è un punto di partenza per nuove sfide. I numeri positivi e la situazione consolidata dei principali porti ci invogliano sicuramente a procedere spediti per confermare quanto finora registrato e, soprattutto, per lavorare all'introduzione delle nuove realtà dell'Autorità di Sistema Portuale nel mercato crocieristico e all'attivazione di nuove linee commerciali che andremo a studiare nell'ottica di insieme».
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- Deiana ha evidenziato come per il potenziamento degli scali sardi sia fondamentale un'infrastrutturazione coordinata da un'unica cabina di regia attenta a valorizzare la vocazione di ciascun porto di competenza: «insieme alla struttura tecnica - ha spiegato - stiamo approntando nuovi interventi per migliorare la navigabilità e la sicurezza delle banchine. Nella prima fase ci attendono i dragaggi per i porti di Olbia, Porto Torres e Golfo Aranci. Un altro milione e mezzo di fondi regionali sarà destinato allo scalo di Santa Teresa per l'allungamento di 25 metri della banchina esistente (per un totale di circa 170 metri) e la realizzazione di un nuovo piazzale destinato al preimbarco dei mezzi ampio circa 1500 metri quadri. Altri interventi manutentivi interesseranno il porto di Cagliari e quello di Portovesme, per il quale sono previsti dei lavori sulle banchine, mentre per gli altri scali, sui quali l'Ente ha avviato un attento monitoraggio dello stato dell'arte, il bilancio di previsione approvato a novembre ci consentirà di stanziare volta per volta le risorse per gli interventi necessari».
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