- Nel 2017 la d'Amico International Shipping (DIS), compagnia con una flotta di navi cisterna per il trasporto di prodotti petroliferi raffinati, prodotti chimici ed oli vegetali, ha registrato una appesantimento della perdita netta annuale che è ammontata a -38,1 milioni di dollari rispetto a -12,8 milioni di dollari nell'esercizio annuale precedente. I ricavi hanno totalizzato 391,0 milioni di dollari (+12,6%), di cui 257,4 milioni di dollari di ricavi base time charter (-1,5%). L'EBITDA si è attestato a 36,8 milioni di dollari (-33,0%) e il risultato operativo è stato di segno negativo e pari a -11,4 milioni di dollari rispetto ad un utile operativo di 10,1 milioni di dollari nel 2016.
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- Nel solo quarto trimestre del 2017 la compagnia ha segnato una perdita netta di -24,5 milioni di dollari su ricavi lordi di 101,8 milioni di dollari, di cui 63,3 milioni di dollari di ricavi base time charter, rispetto ad una perita netta di -18,9 milioni di dollari su ricavi lordi di 86,1 milioni di dollari, di cui 58,4 milioni di dollari di ricavi base time charter. Il valore dell'EBITDA è sceso del -54,4% a 3,2 milioni di dollari e il risultato operativo è stato di segno negativo per -17,3 milioni di dollari rispetto ad un risultato di segno negativo per -10,0 milioni di dollari nel trimestre ottobre-dicembre del 2016.
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- L'amministratore delegato di d'Amico International Shipping, Marco Fiori, ha confermato che il 2017 è stato un anno difficile per il mercato delle navi cisterna e quindi per la compagnia, anno caratterizzato da un difficile contesto di mercato - ha specificato il direttore finanziario di DIS, Carlos Balestra di Mottola - in cui «DIS si è concentrata sul rafforzamento del proprio bilancio e della sua posizione di liquidità, in vista del completamento del piano di investimenti di 755 milioni di dollari su nuove navi, avviato nel 2012».
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- Fiori ha reso noto che «DIS ha registrato una media giornaliera sul mercato spot pari a 12.026 dollari nel 2017 rispetto a 13.302 dollari realizzati l'anno precedente. Questa differenza - ha spiegato - è dovuta ad un mercato molto più debole del previsto, soprattutto nella prima metà dell'anno rispetto al primo semestre 2016 (primo semestre 2017: 12.492 dollari vs. primo semestre 2016: 16.848 dollari), parzialmente compensato da una seconda parte del 2017 in netta ripresa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (secondo semestre 2017: 11.638 dollari vs. secondo semestre 2016: 10.111 dollari). Al contempo, abbiamo beneficiato di una copertura base time-charter del 33% ad una media giornaliera di 15.433 dollari, che ci ha consentito di realizzare una media totale giornaliera base time charter equivalent (spot e time-charter) pari a 13.150 dollari, un livello soddisfacente visto l'attuale contesto di mercato e che dimostra ancora una volta come la nostra prudente strategia commerciale, che prevede la copertura della flotta tramite contratti time charter di lungo periodo,ci permetta di mitigare costantemente gli effetti dei cicli di mercato negativi».
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- «Sebbene sia estremamente difficile prevedere il momento esatto in cui si verificherà la ripresa - ha proseguito Fiori - sono fermamente convinto che il mercato delle navi cisterna si stia finalmente muovendo verso un ciclo positivo. Tutti i fondamentali puntano nella giusta direzione ed ogni variabile sembra indicare una ripresa dei noli. Per il 2018 è infatti previsto un crescente consumo di petrolio, anche grazie all'accelerazione della crescita stimata per l'economia mondiale e di questo dovrebbe beneficiare anche la domanda per trasporto marittimo di prodotti petroliferi raffinati. Negli ultimi anni, l'industria della raffinazione ha subito un cambiamento strutturale che ha visto gran parte della capacità di raffinazione spostarsi da alcuni dei principali centri di consumo verso le aeree tradizionali di estrazione, principalmente nel Medio Oriente. Questo fenomeno ha sicuramente incrementato la domanda di tonnellaggio miglia per le navi cisterna, che dovrebbe ulteriormente rafforzarsi grazie all'avvio previsto di nuove raffinerie destinate principalmente all'export di prodotti. Il livello elevato di scorte di prodotti raffinati, che ha contribuito a deprimere la domanda negli ultimi due anni, sembra essersi finalmente assestato su livelli più normali. Tutti questi fattori positivi - ha concluso Fiori - dovrebbero fornire impulso alla domanda mentre allo stesso tempo la crescita dell'offerta prevista per i prossimi anni è estremamente limitata. Si stima, infatti, che la crescita netta (consegna di nuove navi meno demolizioni) nei segmenti di mercato in cui DIS opera, sia di appena il 2,1% nel 2018 e del 1,7% nel 2019; tali livelli rappresentano tassi di crescita tra i più bassi degli ultimi 15 anni».
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