- L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha comminato un'ammenda pecuniaria di 29,2 milioni di euro alla compagnia di navigazione Moby e alla Compagnia Italiana di Navigazione (CIN), la società che ha acquisito Tirrenia di Navigazione, entrambe parte del gruppo Onorato Armatori, per aver abusato della propria posizione dominante in tre direttrici di trasporto marittimo di merci tra la Sardegna e l'Italia continentale (Nord Sardegna-Nord Italia, Nord Sardegna-Centro Italia, Sud Sardegna-Centro Italia), in violazione dell'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea.
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- L'Autorità Antitrust ha spiegato che nel corso dell'istruttoria, che è stata originata dalle segnalazioni delle due società di logistica Trans Isole e Nuova Logistica Lucianu e della compagnia di trasporto marittimo Grimaldi Euromed, alle quali si è successivamente unita Grendi Trasporti Marittimi, è stato accertato che, quantomeno nel periodo che va da settembre 2015 ad oggi, forti della propria posizione dominante su questi mercati, Moby e CIN hanno posto in essere intenzionalmente una composita e aggressiva condotta anticoncorrenziale volta a ostacolare la crescita dei propri concorrenti.
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- In particolare - ha chiarito l'AGCM - tale condotta si è realizzata, da un lato, attraverso ingiustificate ritorsioni e penalizzazioni, economiche e commerciali, nei confronti delle imprese di logistica che si sono avvalse dei servizi dei concorrenti, dall'altro, attraverso la concessione di vantaggi competitivi di varia natura alle imprese rimaste leali a CIN e Moby, affinché queste ultime potessero sottrarre commesse alle imprese di logistica divenute clienti degli armatori concorrenti dell'impresa dominante.
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- L'AGCM ha precisato che la strategia è stata messa in atto con lo scopo precipuo di nuocere alle imprese di logistica “traditrici” e, per riflesso, di ostacolare o impedire l'accesso a nuovi concorrenti ai mercati rilevanti. Tale obiettivo - ha specificato l'Antitrust - si è effettivamente concretizzato nei confronti delle società Grimaldi e Grendi.
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- L'Antitrust ha evidenziato inoltre che la strategia multiforme messa in atto dalle imprese del gruppo Onorato ha ristretto gravemente la concorrenza, ostacolando l'ingresso di nuovi concorrenti nelle tre direttrici di trasporto marittimo di merci da e per la Sardegna, e risultando idonea a causare un pregiudizio ai consumatori dei beni oggetto di trasporto.
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- Moby ha replicato alla delibera dell'AGCM manifestando stupore per la decisione dell'Antitrust «in cui - ha sottolineato la compagnia di navigazione - veniamo accusati di aver ostacolato l'operatività di alcune società di logistica. Avendo le compagnie del gruppo Onorato Armatori agito sempre con correttezza, nell'esclusivo interesse dei clienti e, laddove in essere, nel pieno rispetto dei contratti di servizio - ha concluso la compagnia - siamo fiduciosi che, come già avvenuto in passato, la magistratura amministrativa, cui ci rivolgeremo, annulli la decisione confermando la nostra irreprensibilità».
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- Allo stringato comunicato aziendale della Moby è seguita una dichiarazione altrettanto concisa ma molto più velenosa del patron del gruppo Onorato Armatori: ««niente di nuovo sotto il sole», ha commentato Vincenzo Onorato, secondo cui l'esito dell'istruttoria dell'Antitrust costituisce «un atteso tentativo, fra i tanti, di vendetta del Sistema Italia-lobby contro l'occupazione del personale italiano. Singolare - ha rincarato la dose Onorato - che l'Autorità Garante non si sia mai voluta interessare del monopolio sulla Sicilia nel settore dei trasporti via mare. D'altronde - è la conclusione rabbiosa di Onorato - la storia di Petruzzella, presidente dell'Autorità Garante, parla da sé. Ben venga un nuovo governo che faccia pulizia dell'ancién regime delle lobby».
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