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Appello degli armatori per scongiurare possibili rischi derivanti dall'introduzione dei limiti al tenore di zolfo nel bunker
BIMCO, ICS, Intercargo, Intertanko e WSC esortano gli Stati dell'IMO a compiere passi avanti in vista della scadenza del 1° gennaio 2020
18 giugno 2018
In vista della riunione del prossimo mese del consiglio dell'International Maritime Organization (IMO), che si terrà a Londra nella seconda settimana di luglio, gli armatori mondiali - attraverso la voce delle organizzazioni internazionali BIMCO, ICS, Intercargo, Intertanko e WSC - hanno invitato gli Stati membri dell'organizzazione marittima internazionale a compiere passi avanti relativamente all'introduzione del limite del tenore di zolfo nel combustibile delle navi che verrà attuata il 1° gennaio 2020 con l'entrata in vigore degli emendamenti all'annesso VI della convenzione internazionale Marpol per la prevenzione dell'inquinamento causato dalle navi, progressi - hanno specificato le cinque associazioni dell'industria marittima - utili a scongiurare che l'implementazione delle nuove norme possa terminare una compromissione della sicurezza o l'ingiusta penalizzazione di singole navi.
Le associazioni armatoriali hanno evidenziato che se nel 2015 per le navi impiegate nelle Aree di Controllo delle Emissioni (ECA) si è trattato di passare all'uso di combustibili ad uso marino conformi alla norma ISO 8217, nel 2020 invece, oltre all'utilizzo di combustibili distillati per rispettare il limite di zolfo dello 0,5%, molte navi dovranno utilizzare oli combustibili miscelati e nuovi prodotti che non rientrano nello standard ISO 8217. Oltre all'assenza di standard globali per molti dei nuovi carburanti miscelati promessi dalle raffinerie petrolifere - hanno sottolineato BIMCO, ICS, Intercargo, Intertanko e WSC - vi sono potenzialmente gravi problemi di sicurezza, compresi quelli relativi all'uso di bunker conformi ma incompatibili, problemi derivanti dall'utilizzo di bunker che risultassero incompatibili - hanno spiegato le associazioni - che potrebbero comportare ad esempio una perdita di potenza del sistema di propulsione della nave.
Inoltre, riferendosi al fatto che dal punto di vista giuridico non ci sarà alcun periodo di transizione dopo il 1° gennaio 2020 utile a far sì che l'industria marittima possa adeguarsi più agevolmente alle nuove norme, BIMCO, ICS, Intercargo, Intertanko e WSC hanno rilevato che una svolta di questa portata «non è mai stata tentata in precedenza a livello mondiale». «L'industria - hanno assicurato le associazioni dello shipping - farà tutto il possibile per essere pienamente conforme nella misura in cui ciò è sotto il suo controllo, ma un'implementazione sicura e di successo richiederà la fornitura di combustibili, nei porti di tutto il mondo, che siano compatibili e conformi alla legge».
Le associazioni armatoriali, come già evidenziato in precedenza, hanno ribadito che, data l'entità delle sfide tecniche connesse con l'introduzione delle nuove norme e data la probabilità del verificarsi di problemi nella fase iniziale della loro implementazione, «sarà importante che le autorità di Port State Control adottino un approccio pragmatico e realistico nel far rispettare la conformità durante i primi mesi di questo cambiamento globale, che entrerà in vigore allo scoccare di mezzanotte tra soli 18 mesi».
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