- I presidenti delle Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico Meridionale e del Tirreno Centrale, Ugo Patroni Griffi e Pietro Spirito, si sono recati in missione in Israele dove hanno incontrato rappresentanti dei ministeri dell'Economia e degli Affari esteri e dell'Autorità di regolazione e gestione dei porti israeliani. I due enti portuali italiani hanno specificato che nel corso degli incontri sono emerse, in particolare, opportunità di collaborazione accademica tra l'Università di Haifa e le università napoletana e barese.
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- La missione si è conclusa con un incontro con la principale compagnia marittima israeliana nel settore dei container, la ZIM, con la quale sono state analizzate le principali rotte servite e i possibili sviluppi.
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- «Israele - ha commentato Patroni Griffi - è totalmente dipendente dai traffici marittimi: il 99% del volume del suo import-export passa per il mare e il commercio estero rappresenta il 63% del Pil. Tra i principali obiettivi della nostra missione - ha spiegato il presidente dell'AdSP del Mare Adriatico Meridionale - intercettare forme di collaborazione per dare ulteriore impulso al traffico container nei nostri porti, considerati i risultati impressionanti raggiunti, in questo segmento, dai porti israeliani. I due principali scali del Paese, infatti, movimentano attualmente 2,7 milioni di teu l'anno e puntano a raggiungere quota 3,5 milioni entro il 2021 quando saranno finiti i lavori di potenziamento che li porteranno a ospitare navi fino a 18-19.000 teu. Proprio in virtù di tali dati, in questi giorni ci siamo interfacciati con i referenti della compagnia ZIM, per verificare possibili forme di collaborazione e di investimento, soprattutto in vista delle agevolazioni che saranno introdotte dalle ZES».
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- «Israele - ha confermato Pietro Spirito - registra una crescita media annua del 4% nelle merci che transitano per i suoi porti, nonché investimenti da quattro miliardi di dollari per la costruzione di nuovi terminal container. Uno spiccato protagonismo sia per i collegamenti marittimi sia per quelli terrestri, nella strategia cinese “One Belt One Road”. Siamo convinti, inoltre, che il trinomio cultura-scienza-crescita costituisca il volano giusto per produrre innovazione, facendo leva sul capitale umano per raggiungere cruciali obiettivi di crescita. Proprio a tal fine - ha specificato il presidente dell'AdSP del Mar Tirreno Centrale - abbiamo aperto la strada a forme di collaborazione tra le università partenopea e barese e quella di Haifa per favorire l'istituzione di collegamenti che possano essere anche di natura scientifica e accademica. Le vie di collaborazione possono essere diverse, e i nostri porti del Tirreno centrale e dell'Adriatico meridionale intendono svolgere il ruolo di ponte, per rendere il nostro mare un luogo di incontro e non di tragedie».
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