- All'inizio della primavera del 2020 la compagnia di navigazione sudcoreana Hyundai Merchant Marine (HMM) potrebbe cessare la collaborazione con le prime due compagnie mondiali del segmento del trasporto marittimo containerizzato per unirsi ad un altro consorzio armatoriale. Lo sostiene il quotidiano “BusinessKorea” di Seul ricordando che a marzo 2020 scade l'accordo di cooperazione siglato alla fine del 2016 dalla HMM con l'alleanza armatoriale 2M, che è costituita dalla Maersk Linea e dalla Mediterranean Shipping Company (MSC) che sono appunto rispettivamente il primo e secondo vettore marittimo containerizzato mondiale per capacità di carico della flotta ( del 12 dicembre 2016).
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- In realtà già due anni fa la sottoscrizione dell'intesa, limitata allo scambio e acquisto di spazi di carico sulle navi delle tre compagnie, sembrava rappresentare un passo indietro rispetto a quella che in precedenza era stata prospettata come un'inclusione a pieno titolo della HMM nella 2M, adesione che era subordinata ad una valutazione dello stato finanziario della società sudcoreana e della sua liquidità ( del 14 luglio 2016).
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- Secondo “BusinessKorea”, l'accordo siglato dalla compagnia sudcoreana con Maersk e MSC è svantaggioso per la HMM in quanto la compagnia non è parte dell'alleanza e, inoltre, il ruolo della HMM in questa collaborazione è diminuito quando quest'estate i due partner della 2M hanno siglato un accordo di cooperazione con la compagnia di navigazione israeliana ZIM ( del 19 luglio 2018).
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- Per il quotidiano, l'accordo della HMM con Maersk e MSC penalizza la compagnia sudcoreana anche perché, all'atto dell'accordo, i due partner della 2M hanno sollecitato la HMM a limitare gli ordini per la costruzione di nuove navi e Maersk e MSC hanno protestato energicamente quando Hyundai Merchant Marine ha annunciato l'intenzione di commissionare 20 nuove portacontainer di grande capacità, proposito che poi è stato attuato dalla compagnia ( del 10 aprile e 28 settembre 2018). «La 2M - ha detto un esponente dell'industria armatoriale sudcoreana a “BusinessKorea” - sta ostacolando l'espansione della flotta della HMM anche se il vettore coreano ha urgente necessità di ripristinare la propria competitività».
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- D'altronde giovedì scorso la stessa HMM ha confermato che il piano di crescita dell'azienda è incardinato proprio sulle 20 nuove mega portacontainer, di cui 12 da 23.000 teu e otto da 15.000 teu, che la compagnia prenderà in consegna proprio a partire dal 2020.
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- Il quotidiano ha specificato che, secondo analisti, la HMM potrebbe aderire al consorzio Ocean Alliance, che è costituito dalla compagnia francese CMA CGM, da quella cinese COSCO e dalla taiwanese Evergreen. Da parte sua HMM ha evidenziato che le nuove grandi navi, attraverso l'attuazione di economie di scala, consentiranno di diminuire drasticamente i costi fissi ed è previsto un miglioramento dell'efficienza dei consumi nonché un moderato calo del costo del combustibile. Una combinazione di fattori che - secondo HMM - consentirà alla compagnia di «attrarre clienti, partner e investitori».
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- Ricordando la notevole crescita dell'attività e dei risultati conseguiti dalla compagnia negli ultimi anni, con un volume di carichi containerizzati trasportati dalle navi che è aumentato del +30% passando da tre milioni di teu nel 2016 a quattro milioni nel 2017 e ciò senza un potenziamento della flotta (ma beneficiando - questo HMM non lo dice - degli effetti del fallimento della connazionale Hanjin Shipping ufficializzato all'inizio dello scorso anno, del 17 febbraio 2017), Hyundai Merchant Marine, specificando che nel 2018 è atteso un totale trasportato pari a 4,5 milioni di teu, ha evidenziato che la compagnia opera nel settore dei container da oltre 30 anni e che ritiene di poter coprire una quota di mercato pari al 7% dei traffici containerizzati marittimi tra est ed ovest entro il 2021. «Quindi - ha sottolineato la compagnia di Seul - riteniamo che i timori che HMM possa avere difficoltà nel riempire le mega portacontainer non siano giustificati».
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- HMM ha rassicurato anche il mercato circa la solidità finanziaria dell'azienda, ricordando che lo scorso ottobre è stato portato a termine l'aumento di capitale di mille miliardi di won (900 milioni di dollari) attraverso l'emissione di obbligazioni, che sono stati migliorati i parametri finanziari e che è atteso anche un non facile miglioramento a breve termine del risultato operativo.
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