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CER, ERFA, FEPORT, UIP e UIRR bocciano la proposta di modifica della direttiva sul trasporto combinato concordata dal Consiglio dell'UE
Le associazioni hanno denunciato che distrugge il quadro normativo europeo per il settore
11 dicembre 2018
L'intesa raggiunta lo scorso 4 dicembre dal Consiglio dell'UE sulla proposta di modifica della direttiva n. 106 sui trasporti combinati, legislazione che risale al 1992, che rappresenta tuttora l'unico strumento giuridico a livello dell'UE per il settore e che prevede incentivi diretti volti a incoraggiare un trasferimento modale nel trasporto di merci, è un risultato tutt'altro che apprezzato dalle organizzazioni che rappresentano le imprese che operano nel segmento del trasporto combinato.
In una nota CER (Community of European Railway and Infrastructure Companies), ERFA (European Rail Freight Association), FEPORT (Federation of Private Port Operators and Terminals), UIP (International Union of Wagon Keepers) e UIRR (International Union for Road-Rail Combined Transport) hanno espresso tutto il loro disappunto per la posizione negoziale concordata dal Consiglio dell'UE, orientamento che - secondo queste organizzazioni - pone a rischio l'attuale assetto armonizzato del mercato comune del trasporto combinato.
Tutt'altra l'intenzione del Consiglio dell'UE che, a conclusione dei lavori, aveva evidenziato che la proposta concordata è tesa a rendere il trasporto combinato più competitivo rispetto al trasporto delle merci solo su strada e che chiarisce le norme vigenti in materia di trasporto combinato rendendolo maggiormente competitivo rispetto all'autotrasporto.
«A poche settimane dalla Dichiarazione di Graz del 7 novembre che promuove un “Green Deal for Europe”, ad una settimana dall'annuncio della Commissione Europea della sua proposta per portare l'Europa ad un impatto climatico zero entro il 2050 e proprio all'inizio della Conferenza dell'Onu a Katowice sul cambiamento climatico - hanno denunciato invece CER, ERFA, FEPORT, UIP e UIRR - in realtà la posizione del Consiglio distrugge il quadro normativo europeo sul trasporto combinato».
«La direttiva sul trasporto combinato - hanno specificato le associazioni che rappresentano le imprese del settore - è sempre stata uno strumento di promozione delle attività di trasporto combinato. Nella sua forma attuale - hanno precisato CER, ERFA, FEPORT, UIP e UIRR - la direttiva può essere imperfetta, ma fissa norme uniformi per il trasporto combinato nell'ambito del mercato comune dell'UE. Dato che l'85% dei treni impiegati per il trasporto combinato attraversano almeno una frontiera interna dell'UE, è estremamente importante che le medesime regole vengano applicate su entrambi i lati di tutte le frontiere interne dell'Unione Europea. Se attuate - hanno sottolineato CER, ERFA, FEPORT, UIP e UIRR - le modifiche proposte alla direttiva sul trasporto combinato porrebbero a rischio le attuali catene logistiche».
«Inoltre - hanno rilevato ancora CER, ERFA, FEPORT, UIP e UIRR - gli spedizionieri, i fornitori di servizi logistici, i terminalisti, le imprese ferroviarie e i proprietari di carri ferroviari hanno investito pesantemente su soluzioni di trasporto combinato e con una tale legislazione il ritorno di questi investimenti sarebbe assolutamente in pericolo».
Ribadendo la loro preoccupazione per la proposta di modifica della direttiva del 1992 formulata dal Consiglio dell'UE, CER, ERFA, FEPORT, UIP e UIRR hanno invitato la presidenza rumena del Consiglio a sostenere la promozione del trasporto combinato nell'ambito della procedura di trilogo e ad allineare la posizione del Consiglio a quella del Parlamento europeo.
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