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Filt Cgil, istituzione dell'AdSP dello Stretto rischia di penalizzare il porto Gioia Tauro
Colombo: è un'operazione tutta politica, senza offrire risposte ad un contesto sociale ed economico in grande difficoltà
14 dicembre 2018
Filt Cgil boccia la decisione di istituire l'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, ente la cui creazione è stata definitivamente decisa con l'approvazione ieri in Parlamento del decreto legge fiscale. Si tratta - ha denunciato il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo - di «un ennesimo strappo a danno del Mezzogiorno».
La nuova AdSP dello Stretto amministrerà i porti di Messina, Milazzo, Villa San Giovanni e Reggio di Calabria, quattro scali portuali che la riforma della governance portuale decisa a metà 2016 aveva posto sotto la giurisdizione dell'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio e dello Stretto, che include i porti di Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi e Vibo Valentia.
Si tratta - ha specificato ancora Colombo - di «un'operazione tutta politica, senza offrire risposte ad un contesto sociale ed economico in grande difficoltà». «Con scelte come questa, per niente organiche al sistema Paese - ha aggiunto - si emargina ancora di più il resto del Meridione, a partire da Gioia Tauro con la sua vastissima area retroportuale che non trova ancora una sua dignitosa collocazione nello strategico scacchiere del Mediterraneo. Sarebbe ora - ha concluso il dirigente nazionale della Filt - che il ministro Toninelli approfondisse anche il dossier sul porto di Gioia Tauro, prima che esploda in tutta la sua gravità e diventi, ancor di più, l'ennesima cattedrale nel deserto, nonostante gli ingenti investimenti pubblici posti in essere a favore del territorio e dell'occupazione, considerando la sua evidente è riconosciuta posizione strategica».
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