- La giunta regionale della Calabria, con delibera del 7 febbraio scorso, ha deciso di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro l'istituzione dell'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, ente la cui creazione è stata stabilita con il decreto-legge n. 119 del 23 ottobre 2018, convertito in legge con la legge di conversione n. 136 dello scorso 17 dicembre, che ha apportato modificazioni all'allegato A della legge n. 84 del 28 gennaio 1994 affiancando all'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, chiamata ad amministrare i porti di Gioia Tauro, Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi e Vibo Valentia, la nuova Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, con giurisdizione sui porti di Messina, Milazzo, Tremestieri, Villa San Giovanni e Reggio Calabria.
-
- Evidenziando tra l'altro che l'istituzione della nuova AdSP dello Stretto «è stata disposta senza aver previsto alcun coinvolgimento delle regioni interessate, ed in particolare della Regione Calabria, essendo mancato l'esame in sede di Conferenza Stato-Regioni, a differenza di quanto precedentemente accaduto in relazione ad altri interventi normativi di riforma del sistema portuale, tutti preceduti da ampia ed approfondita discussione in sede di Conferenza Stato-Regioni, passaggio ritenuto necessario dalla stessa Corte Costituzionale», la giunta regionale calabra ha precisato di ritenere che la nuova normativa, laddove ha istituito l'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, sia contraria «all'articolo 177, comma 3 Cost., in quanto lesivo della sfera regionale di competenza legislativa concorrente». La giunta ha infatti ricordato che, ai sensi di tale articolo, «rientra tra le materie di legislazione concorrente quella relativa a “porti e aeroporti civili”, nell'ambito della quale ricade l'istituzione della predetta nuova Autorità di Sistema Portuale».
-
- Inoltre la giunta regionale ha sottolineato che con l'istituzione del nuovo ente portuale dello Stretto «si verifica una irragionevole sovrapposizione di funzioni in capo all'Autorità stessa e al Comitato di indirizzo della Zona Economica Speciale», ZES che la Regione Calabria ha deciso di istituire con delibera del 29 marzo 2018, sovrapposizione che - secondo la giunta - «comporta un aggravamento dei procedimenti amministrativi necessari per l'insediamento e lo svolgimento delle attività economiche in zona portuale, in spregio dei principi di buona amministrazione di cui all'art. 97 Cost., nonché dei principi costituzionalizzati di semplificazione e di efficienza dell'amministrazione».
|