- Si è tenuto oggi a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il tavolo relativo alla Società Porto Industriale di Cagliari del gruppo Contship Italia, l'azienda che gestiva il container terminal al Porto Canale di Cagliari e che nei mesi scorsi ha cessato l'attività a seguito della perdita degli scali delle navi della tedesca Hapag-Lloyd, il principale cliente del terminal, facendo quindi ricorso alla cassa integrazione straordinaria per chiusura aziendale come concordato durante il precedente tavolo tenutosi lo scorso 31 luglio, misura - ha evidenziato oggi il Ministero - che ha permesso di fronteggiare l'emergenza e salvaguardare i 210 lavoratori prossimi alla procedura di licenziamento e di avviare una verifica sulla presenza di possibili investitori interessati a rilanciare lo scalo portuale di Cagliari.
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- La necessità di ricercare possibili investitori è stata ribadita nella riunione odierna e a tal proposito il dicastero ha reso noto che l'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha comunicato che tale ricerca sarà estesa a soggetti internazionali. «La ricerca di una soluzione industriale alla vertenza di Porto Canale - ha commentato la sottosegretaria Alessandra Todde - è una priorità di tutti i soggetti coinvolti al tavolo. Per supportare la call internazionale, che sarà indetta dall'Autorità Portuale per individuare nuovi investitori - ha aggiunto - il MiSE si pone come obiettivo quello di facilitare l'interlocuzione interministeriale, al fine di favorire il rilancio dello scalo portuale di Cagliari e tutelare i lavoratori».
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- Per il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, «la fase in cui ci troviamo oggi è positiva nel metodo e negli obiettivi prefissati. Rispetto all'avvio del tavolo, avvenuto in una situazione di urgenza drammatica nella ricerca di una soluzione - ha affermato Sorial - sono stati compiuti importanti passi in avanti verso la salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi dei lavoratori. L'insediamento di questo tavolo è propedeutico alla definizione strutturale delle attività del Porto Canale di Cagliari. Siamo fortemente convinti che un lavoro congiunto di questo tavolo possa essere d'aiuto per l'attrazione degli investimenti e la ricerca di un nuovo investitore. I prossimi passi sono operativi e riguardano le interlocuzioni necessarie allo sblocco ed ottenimento della zona economica speciale a favore del porto di Cagliari».
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- Anche secondo gli assessori regionali sardi al Lavoro, Alessandra Zedda, all'Industria, Anita Pili, e ai Trasporti, Giorgio Todde, con il tavolo odierno sono stati compiuti «passi avanti». «È stato - hanno spiegato - un incontro proficuo: sono stati esaminati tutti gli aspetti della vertenza del Porto Canale con passi avanti per il rilancio dello scalo commerciale cagliaritano, infrastruttura fondamentale per tutta la Sardegna». «È stata evidenziata - ha aggiunto Zedda, che è vicepresidente della giunta regionale sarda - la strategicità del Porto Canale per il traffico dei containers ed è stata anche esaminata la situazione delle Zone Economiche Speciali, le ZES; venerdì prossimo a Roma ci aspettiamo che vengano emanati i decreti». «Sul fronte dell'occupazione - ha concluso Alessandra Zedda - abbiamo illustrato le iniziative attivate dalla Regione: i lavoratori sono stati convocati e profilati e ora si procederà con l'individuazione dei corsi. È stata fatta presente anche la necessità di far partire subito l'avviso internazionale per la ricerca del nuovo terminalista e il presidente Deiana ci ha assicurato che già dalla settimana prossima ci sarà la “call” che presumibilmente durerà fino a febbraio».
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- Interventi e atti concreti sono stati sollecitati dai rappresentanti dei sindacati. «Consideriamo importante - ha affermato la segretaria Filt Cgil Cagliari, Massimiliana Tocco - la discussione svolta oggi al tavolo interministeriale da noi fortemente richiesto, ma aspettiamo che si traducano in atti concreti gli impegni presi sull'istituzione di ZES, zona franca doganale e sul superamento dei vincoli paesaggistici in vista della call internazionale che ha necessità di essere sostanziata da elementi concreti, insieme agli investimenti di 94 milioni di euro previsti per le infrastrutture, che rendano appetibile il porto industriale di Cagliari. L'auspicio - ha proseguito Tocco - è che i soggetti coinvolti lavorino all'unisono per promuovere e rilanciare il porto di transhipment come importante motore di sviluppo per il territorio di Cagliari e per tutta la Sardegna». «L'attuale fase di sostegno al reddito dei lavoratori - ha concluso la rappresentante della Filt Cgil - ha proprio l'obiettivo di accompagnarli verso il riavvio delle attività portuali e che l'auspicio è che possano rientrare al lavoro al più presto».
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- All'incontro sulla vertenza del porto industriale di Cagliari, ha reso noto il segretario nazionale della Fit-Cisl, Maurizio Diamante, «abbiamo rappresentato le difficoltà e i vincoli da superare che attualmente non permettono il rilancio del terminal, in primis il tema dell'impatto ambientale ma anche il necessario sblocco della ZES e della Zona Franca. Abbiamo chiesto interventi urgenti a fronte della imminente pubblicazione della call internazionale. Nei 12 mesi di cassa integrazione straordinaria è necessario dare risposte urgenti ai 206 lavoratori coinvolti. Il MiSE, nel dare la massima urgenza alla vertenza, insieme alle altre istituzioni presenti, ha convenuto con noi di tenere aperto il tavolo interministeriale, con l'impegno di riconvocarci entro il mese di febbraio per valutare i passi avanti compiuti».
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