- Oggi il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha approvato gli adeguamenti tecnico-funzionali e la variante localizzata al Piano Regolatore Portuale del porto di Cagliari. L'ente portuale ha specificato che sono stati in complesso 14 i punti trattati questa mattina: dalla modifica della destinazione d'uso di alcune aree del porto storico e della parte di quello industriale destinata alle rinfuse, passando per un'ulteriore fase di armonizzazione delle procedure amministrative e di rilevazione statistica; ma anche anticorruzione, concessioni demaniali, fino al monitoraggio dei livelli occupazionali in banchina.
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- Per la pianificazione sul Porto Canale, attraverso l'adeguamento al vigente PRP di Cagliari (l'unico finora pienamente in vigore tra quelli dei porti di sistema) e la conseguente rimodulazione delle aree dedicate alla movimentazione delle merci (restringimento delle aree di banchina e allargamento di quelle dedicate al deposito), si punterà al consolidamento dei traffici, attualmente in crescita, del comparto rinfuse solide.
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- Più consistente la trasformazione del porto storico che, con l'ATF e la Variante Localizzata al PRP, verrà interessato da una modifica delle destinazioni d'uso su gran parte del waterfront, consentendo l'utilizzo dello specchio acqueo compreso tra il Molo Sabaudo e il Sanità per l'ormeggio di imbarcazioni da diporto e la creazione di una marina di grandi dimensioni in grado di accogliere anche i maxi yacht. Nautica da diporto che troverà spazio anche al Molo Ichnusa.
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- A ridosso della portualità turistica, la vera novità deriverà dall'introduzione, nel tratto compreso tra il Molo Dogana e la Pineta di Bonaria, di nuovi spazi dedicati ad attività commerciali e ricreative. Pianificazione che incrementerà la ricettività turistica dell'intero lungomare e la fruibilità da parte della cittadinanza.
- Sull'aspetto occupazionale, nel corso della seduta odierna è stato presentato ed (POPS) per il periodo 2020-2022, documento di sintesi di un anno di monitoraggio a cura dell'AdSP sulle imprese portuali e sul mercato del lavoro negli scali di competenza. Un termometro sull'andamento occupazionale nei porti che - ha spiegato l'authority portuale - specialmente nel secondo semestre dell'anno, ha evidenziato rilevanti criticità nel Porto Canale di Cagliari e nel porto di Olbia, sulle quali - ha precisato l'ente - si stanno attualmente mettendo in campo adeguate contromisure.
- «La riunione odierna del Comitato di gestione - ha commentato il presidente dell'AdSP, Massimo Deiana - chiude un anno di grande impegno e di slancio per la pianificazione infrastrutturale, strategica e amministrativa dell'ente, con il pieno raggiungimento di tutti gli obiettivi assegnati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Grazie alle modifiche al Piano Regolatore Portuale di Cagliari approvate possiamo finalmente data la giusta risposta alle richieste di una moderna nautica da diporto a cui la città aspira da tempo. Così come potremo andare incontro alle esigenze di nuovi spazi operativi per le imprese che operano nell'area del Porto Canale dedicata alla movimentazione delle rinfuse, settore che, da qualche anno, segna una crescita interessante. Punto fermo di questa seduta, anche la costante attenzione che l'ente riserva all'occupazione attraverso il monitoraggio annuale introdotto dal Piano dell'Organico dei Porti di Sistema, uno strumento che ci consente di rilevare ogni minima variazione occupazionale e ogni segnale di andamento negativo nell'attività delle imprese operanti nella nostra giurisdizione. Non ultimo, con una particolare emozione e soddisfazione, abbiamo ritenuto di riconoscere un tributo all'azione di Mariano Delogu che fu determinate per avviare quell'integrazione tra porto e città nel solco della quale stiamo convintamente continuando ad operare».
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