- Il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, ha chiesto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, certezze sulle opere infrastrutturali necessarie all'operatività del porto della città toscana e alla tenuta socio-economica della città,. «Sono passati ormai - ha ricordato Salvetti - quasi tre mesi dalla visita della ministra De Micheli a Livorno. In quell'occasione la rappresentante del governo confermò il proprio interesse e impegno anche economico a favore dello sviluppo del porto e della città. Oggi, insieme al presidente della Regione, Enrico Rossi, alla luce delle innumerevoli sollecitazioni da me ricevute dai gruppi sindacali e dalle categorie interessate in relazione, sia ai ritardi riscontrati su opere necessarie allo sviluppo della città-porto di Livorno, sia su questioni di tenuta occupazionale del territorio siamo a chiedere al ministro un intervento in grado di garantire la realizzazione in tempi certi delle opere infrastrutturali necessarie all'operatività del porto e alla tenuta socio-economica della città.»
- «L'accordo di programma firmato nel 2015 per l'area di crisi complessa - ha proseguito Salvetti - appare bloccato, con gravi ripercussioni di carattere occupazionale sul territorio; a questo si sommano: il mancato completamento del Microtunnel Eni che sta creando rischi reali in termini di traffici portuali, lo stallo e le problematiche sorte sul Progetto Darsena Europa su cui la Regione Toscana ha stanziato ingenti somme di denaro, l'applicazione completa del Piano Regolatore Portuale, i ritardi sulla realizzazione della Stazione Marittima, oltre agli innumerevoli ricorsi presentati dai soggetti economici all'Autorità di Sistema Portuale che, se non governati, rischiano di bloccare l'attuale fase di sviluppo della città. Tutto questo in una fase in cui le vicende giudiziarie non devono in nessun modo generare ulteriori ritardi per l'attività dello scalo e il rilancio della città».
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- «Sappiamo tutti - ha concluso il sindaco di Livorno - quanto il tempo sia un fattore determinante per il mantenimento dei traffici portuali e per lo sviluppo della competitività del territorio, quel tempo non possiamo più perderlo».
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