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Assiterminal e Assologistica scrivono al governo per spiegare che le misure d'emergenza adottate non sono sufficienti
Le associazioni chiedono la sospensione mediante azzeramento, per almeno sei mesi, del versamento dei canoni concessori dovuti dai concessionari portuali e l'annullamento dell'addizionale IRES per i concessionari e per le imprese autorizzate ex art. 16 legge 84/94
19 marzo 2020
Luca Becce e Andrea Gentile, presidenti rispettivamente di Assiterminal (Associazione Italiana Terminalisti Portuali) e di Assologistica (Associazione Assologistica, Associazione Italiana delle Imprese di Logistica, Magazzini Generali, Magazzini Frigoriferi, Terminalisti Portuali, Interportuali ed Aeroportuali), hanno inviato al governo una lettera che evidenzia come le aziende dei settori rappresentati dalle due organizzazioni subisca un forte impatto negativo causato dall'emergenza coronavirus e nella quale rilevano come le misure per fronteggiare la situazione sinora adottate dall'esecutivo, che ieri ha approvato uno specifico decreto che riguarda anche il segmento dei trasporti e della logistica ( del 18 marzo 2020), ad avviso di Assiterminal e Assologistica non siano sufficienti.
«L'attuale emergenza che sta coinvolgendo tutti con modalità e effetti “virulenti” - hanno scritto Becce e Gentile - produce e in prospettiva certamente produrrà purtroppo ancora per mesi effetti di contrazione anche nelle attività portuali che costituiscono l'interfaccia produttivo del traffico merci all'interno della catena logistica. Il settore dei terminal operator e delle imprese portuali a servizio del traffico merci sta operando con grandissima difficoltà, rallentamenti, tempi dilatati, stress operativi e organizzativi pesanti e drastico calo di volumi con conseguente detrimento dei conti economici: ma non si è ancora fermato per non bloccare l'approvvigionamento del Paese e consentire al sistema produttivo ancora funzionante di onorare le commesse che ancora sopravvivono. Il settore dei terminal operator e delle imprese portuali a servizio dei traffici passeggeri - hanno precisato - è, di fatto, stato fermato per mancanza di traffici, con danni e ripercussioni evidenti».
«Le aziende che operano nel contesto della portualità italiana - hanno ricordato Becce e Gentile - sono tutti soggetti economici contribuenti per e nello Stato italiano, che impiegano lavoratori cittadini residenti nel nostro Paese: pertanto il nostro è un contesto produttivo e organizzativo che vive il territorio, il suo tessuto economico e sociale (compromessi dalla contingenza attuale e dagli strascichi che gli effetti della pandemia sugli altri mercati sta provocando e provocherà)».
«Nel decreto-legge 17 marzo 2020 n.18 - hanno proseguito i presidenti di Assiterminal e Assologistica - il comparto della portualità ha trovato, come provvedimento specifico a tutela del settore, la sola previsione di una sospensione del pagamento dei canoni concessori per quattro mesi. È legittimo richiedere che le misure che il governo sta adottando, peraltro con disponibilità di risorse non infinite, debbano trovare una loro ratio per la tutela e il sostegno solidale per i contesti produttivi radicati sul territorio e che su e con esso operano e vivono, contribuendo alla circolazione di beni primari e persone. Il nostro è un appello inclusivo e solidaristico in un momento in cui ciascuno sta operando per il sistema Paese e per la sopravvivenza delle proprie imprese e dei propri collaboratori: tutto il mondo associativo sta dimostrando di rappresentare un settore coeso, maturo e con senso di responsabilità».
«Abbiamo elaborato e trasmesso al governo l'11 marzo 2020 - hanno ricordato inoltre Becce e Gentile - un Avviso Comune condiviso tra le parti datoriali e le organizzazioni sindacali (che vi riproponiamo integralmente) proprio a significare la convergenza sulla gravità della situazione che, ribadiamo, produce i suoi effetti già oggi e li produrrà ancora per diverso tempo. La sintesi delle misure che evidenziamo è stata meditata e ponderata in base alla specificità del comparto produttivo della portualità: ciò auspichiamo trovi nella vostra sensibilità istituzionale una particolare attenzione anche a rafforzamento del vostro ruolo di governo del Paese. Ribadiamo pertanto che sia necessario e imprescindibile recepire nel merito e nella sostanza le proposte specifiche per il settore che vi abbiamo già rappresentato (non richieste ma bisogni) al fine di poter fornire al sistema che rappresentiamo e ai suoi lavoratori strumenti adeguati quantomeno per arginare le criticità che stiamo affrontando oggi».
Rimarcando che, «nell'attuale contingenza, le misure al momento previste non sono sufficienti», Becce e Gentile hanno specificato quali sono per le due associazioni «le necessità più contingenti per cercare di resistere»: la «sospensione mediante azzeramento, per un periodo non inferiore a sei mesi, del versamento dei canoni concessori dovuti dai concessionari portuali esercenti operazioni portuali e/o servizi a merci e passeggeri compreso le stazioni marittime» e «l'annullamento della cosiddetta addizionale IRES (legge 27/12/2020, art.1, comma 210, lett.c) per i concessionari di cui all'art. 18 e per le imprese autorizzate ex art. 16 legge 84/94».
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