- Il segretario generale della Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), Mukhisa Kituyi, ha rivolto un appello a tutti i governi affinché, mentre stanno assumendo ulteriori misure per contenere la diffusione del virus Covid-19, mantengano in movimento i commerci per via marittima consentendo alle navi mercantili di continuare ad avere accesso ai porti in tutto il mondo, pressante invito che esorta anche a facilitare il rapido ricambio degli equipaggi delle navi.
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- Evidenziando che, in tutto il mondo, il trasporto marittimo movimenta prodotti alimentari, energia e materie prime nonché beni e manufatti, incluse forniture mediche di vitale importanza in questo momento d'emergenza, Kituyi ha chiesto che, oltre a mantenere la fluidità del trasporto marittimo, venga assicurata anche quella dei trasporti transfrontalieri senza la quale si rischia di bloccare gli aiuti e l'assistenza tecnica necessari per affrontare e superare la crisi nonché di causare l'interruzione di attività con ripercussioni sociali ed economiche.
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- Il segretario generale dell'UNCTAD ha sottolineato che, per garantire che i beni essenziali raggiungano i consumatori e gli ospedali delle nazioni a cui sono destinati, le agenzie governative competenti dovrebbero coordinarsi e cooperare sia in ambito nazionale che tra le nazioni in modo che i beni essenziali raggiungano sia le popolazioni dei Paesi costieri che le popolazioni di quelli senza sbocco sul mare.
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- In vista del vertice straordinario del G20 sulla pandemia Covid-19 che si terrà domani in videoconferenza, Kituyi ha invitato i leader mondiali ad accogliere questo appello, prendendo anche misure per consentire un rapido cambio degli equipaggi delle navi, dato che in questo momento d'emergenza in vari porti i marittimi sono sottoposti a maggiori controlli e verifiche e sono oggetto anche di ulteriori restrizioni imposte da molti Stati. Facendo sue le esortazioni rivolte ai governi dall'organizzazione armatoriale ICS e dal sindacato internazionale dei trasporti ITF, il segretario generale dell'organizzazione dell'Onu ha auspicato che, nel rispetto dei protocolli sanitari, i porti trattino i marittimi come lavoratori indispensabili e assicurino loro la stessa flessibilità attualmente riservata agli equipaggi degli aerei e agli operatori sanitari, dato che ogni mese circa 100mila membri degli equipaggi delle navi devono poter essere rimpiazzati da altri marittimi.
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- Sottolineando anche la necessità di assicurare l'efficienza e la sicurezza dei porti e dei lavoratori del settore, Kituyi ha chiesto inoltre che vengano adottate tutte le soluzioni tecnologiche disponibili per facilitare gli scambi commerciali e i trasporti al fine di ridurre l'impatto della pandemia sul commercio marittimo e transfrontaliero. «Non possiamo - ha concluso - permetterci di aggravare la sfida sanitaria ed economica che dobbiamo affrontare».
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