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Filt Cgil chiede al governo forme di tutela per i lavoratori marittimi e portuali
Fit Cisl, il fermo di Tirrenia CIN rischia di mettere in ginocchio non solo il traffico merci sardo, ma anche il lavoro portuale
31 marzo 2020
Il segretario regionale per la Sardegna della Fit Cisl, Corrado Pani, ha denunciato che il sequestro dei conti correnti di Tirrenia CIN e la sospensione da parte della compagnia di navigazione dei servizi di collegamento che garantivano la continuità territoriale marittima da e per la Sardegna rischia di mettere in ginocchio non solo il traffico merci sardo, «ma anche il lavoro portuale, quella tipologia di lavoro garantito dai tanti cosiddetti “lavoratori invisibili”, i lavoratori portuali - ha spiegato Pani - che fino ad oggi con la grave emergenza che stiamo vivendo hanno contribuito a garantire ininterrottamente l'imbarco e lo sbarco di merci e beni urgenti e indispensabili non solo alla sopravvivenza ma anche alla sicurezza dei sardi».
Il segretario regionale del sindacato ha ricordato che «sono circa una decina le imprese portuali autorizzate nei porti di Cagliari, Olbia, Porto Torres e Arbatax, che garantiscono le operazioni di imbarco e sbarco delle navi del gruppo Tirrenia CIN e che danno lavoro più o meno a 400 persone». «È necessario e indispensabile - ha sottolineato Pani - monitorare tutti gli sviluppi della vicenda e le interlocuzioni attualmente in corso con i ministeri, affinché si scongiuri il rischio di perdita del lavoro per centinaia di lavoratori delle imprese che operano in questi porti, già provati e in difficoltà, perché alcuni di loro sono attualmente in cassa integrazione». «Non vogliamo - ha specificato - entrare nel merito di quanto sta accadendo, ma chiediamo al governatore Solinas di intervenire con urgenza presso i ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico perché si trovino tutti quegli strumenti necessari per riportare in linea le navi e assicurare il servizio di collegamento da e per la Sardegna».
«In piena emergenza, così come siamo - ha concluso il rappresentante di Fit Cisl Sardegna - risulta imprescindibile evitare che la nostra isola rimanga isolata ancora di più di quello che ultimamente siamo stati costretti ad assistere».
Da parte sua la Filt Cgil ha invitato il governo ad ascoltare le proposte del sindacato sulle tutele ai marittimi e ai portuali: «nei settori marittimo e portuale - ha spiegato il segretario nazionale della federazione di categoria dei lavoratori dei trasporti della Cgil, Natale Colombo - gli atti del governo, a sostegno delle tutele dei lavoratori e delle imprese, potrebbero non essere sufficienti e in alcuni casi non adeguati. In una penisola proiettata sul mare come la nostra servono interventi mirati ed adeguati a far sì che la complementarietà dei due settori venga salvaguardata, perché al termine dell'emergenza saranno i veicoli principali della ripresa dei commerci».
«Ogni giorno - ha proseguito Colombo - registriamo le grandi difficoltà che i lavoratori stanno affrontando contro il contagio. Sulle imprese invece pesa enormemente l'ingente calo o la sospensione di attività che, in particolare nel traffico traghetti, sta determinando anche, oltre all'emergenza nell'emergenza rappresentata dal caso Tirrenia, situazioni di deficit di liquidità. Nel settore marittimo non è preventivabile ad oggi il numero di aziende che riusciranno a resistere a questa crisi. Su queste difficoltà - ha reso noto il segretario nazionale della Filt Cgil - abbiamo interagito col governo attraverso proposte che auspichiamo vengano accolte nei prossimi provvedimenti. Riguardano le forme di tutela dei lavoratori che, per il comparto marittimo, devono avere, oltre alla caratteristica di eccezionalità, anche quella di natura strutturale che va garantita anche al settore portuale».
«Dobbiamo fare in fretta - ha avvertito Colombo - perché, se nel settore portuale, seppur con le difficoltà dettate dai tempi, abbiamo forme di organizzazione del lavoro regolate da prendere come esempio, nel settore marittimo moltissimi lavoratori hanno una condizione di fragilità di sostegno al reddito».
Anche il segretario generale di Filt Cgil Genova, Enrico Poggi, si è soffermato sulla vicenda della Tirrenia CIN ponedo in evidenza la necessità che non danneggi i lavoratori e i cittadini: «quanto accaduto a Tirrenia, con il sequestro dei conti - ha spiegato - preoccupa molto la Filt Cgil. Senza entrare nel merito di quanto deciso da una sentenza del Tribunale, è inevitabile che questa situazione ricada su lavoratrici e lavoratori. Il momento di emergenza che sta vivendo il Paese ha bisogno di tutto fuorché di decisioni che penalizzano i dipendenti da un lato e i passeggeri e le merci essenziali stabilite nei protocolli siglati con il governo dall'altro. La Filt Cgil - ha ribadito Poggi - si appella al governo affinché non siano i lavoratori e i cittadini a pagare le conseguenze di una situazione che non hanno certamente contribuito a creare».
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